Gli interrogativi con cui si cimenta questo saggio di Hans Jonas, apparso per la prima volta in lingua tedesca nel 1988, sono i seguenti: in base a quale principio evolutivo si può comprendere come tanto la realtà cosmica nel suo complesso, quanto quella terrestre in cui viviamo, si siano gradualmente sviluppate fino ad arrivare alle forme più sofisticate del mondo organico? Come spiegare che, nel proprio sviluppo, il cosmo sia andato strutturandosi secondo una direzione anti-entropica del tutto improbabile se analizzata dal punto di vista della fisica, vale a dire dal disordine all’ordine? Come giustificare che una siffatta tendenza, che pure scaturisce dal seno della materia, non può in senso stretto essere limitata a questa sola dimensione, dovendo richiamarne una trascendente? Ad avviso di Jonas, questi interrogativi si inscrivono in uno spazio di libertà e responsabilità apertosi a seguito della scelta primordiale dello spirito creatore di rinunciare alla propria onnipotenza in favore dell’autonomia cosmica e delle sue chance. In questa soluzione che si discosta tanto dall’evoluzionismo, quanto dalle più recenti teorie dell’intelligent design sta tutta l’originalità di questo contributo jonasiano, il cui valore è ancora tutto da scoprire. Hans Jonas (1903-1993) è stato uno dei più originali pensatori del Novecento: ha attraversato diverse discipline vecchie e nuove senza mai rinunciare a interrogarsi, come in questo saggio, sulle domande ultime. La Morcelliana ne ha pubblicato le seguenti opere: "Scienza come esperienza personale. Autobiografia intellettuale" (1992); "Agostino e il problema paolino della libertà. Studio filosofico sulla disputa pelagiana" (2007); "Morire dopo Harvard" (2009); "Il principio gnostico" (2011).

Materia, spirito e creazione. Reperto cosmologico e supposizione cosmogonica

FRANZINI TIBALDEO, Roberto
2012-01-01

Abstract

Gli interrogativi con cui si cimenta questo saggio di Hans Jonas, apparso per la prima volta in lingua tedesca nel 1988, sono i seguenti: in base a quale principio evolutivo si può comprendere come tanto la realtà cosmica nel suo complesso, quanto quella terrestre in cui viviamo, si siano gradualmente sviluppate fino ad arrivare alle forme più sofisticate del mondo organico? Come spiegare che, nel proprio sviluppo, il cosmo sia andato strutturandosi secondo una direzione anti-entropica del tutto improbabile se analizzata dal punto di vista della fisica, vale a dire dal disordine all’ordine? Come giustificare che una siffatta tendenza, che pure scaturisce dal seno della materia, non può in senso stretto essere limitata a questa sola dimensione, dovendo richiamarne una trascendente? Ad avviso di Jonas, questi interrogativi si inscrivono in uno spazio di libertà e responsabilità apertosi a seguito della scelta primordiale dello spirito creatore di rinunciare alla propria onnipotenza in favore dell’autonomia cosmica e delle sue chance. In questa soluzione che si discosta tanto dall’evoluzionismo, quanto dalle più recenti teorie dell’intelligent design sta tutta l’originalità di questo contributo jonasiano, il cui valore è ancora tutto da scoprire. Hans Jonas (1903-1993) è stato uno dei più originali pensatori del Novecento: ha attraversato diverse discipline vecchie e nuove senza mai rinunciare a interrogarsi, come in questo saggio, sulle domande ultime. La Morcelliana ne ha pubblicato le seguenti opere: "Scienza come esperienza personale. Autobiografia intellettuale" (1992); "Agostino e il problema paolino della libertà. Studio filosofico sulla disputa pelagiana" (2007); "Morire dopo Harvard" (2009); "Il principio gnostico" (2011).
2012
9788837225988
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11382/371626
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