Introduzione Le politiche agricole comunitarie prestano sempre più attenzione all’uso sostenibile di prodotti fitosanitari (Direttiva 2009/128/CE). La competizione da parte delle piante infestanti è tra i principali fattori responsabili della riduzione delle rese colturali. Allo stesso tempo, l’impiego di erbicidi con un ridotto numero di meccanismi di azione e dosaggi sub-letali generalmente aumenta il rischio dello sviluppo di resistenze agli erbicidi nelle popolazioni di infestanti. Nell’ambito del Network of Excellence ENDURE sono stati sviluppati e testati sistemi colturali caratterizzati da una progressiva riduzione dell’uso di erbicidi e da un progressivo aumento dell’uso di mezzi non chimici per il controllo delle infestanti (Integrated Weed Management, IWM). Metodologia Dal 2007 al 2011, presso il CIRAA E. Avanzi dell’Università di Pisa, sono stati confrontati un controllo convenzionale (A) e due livelli di IWM in un avvicendamento mais da insilato–frumento duro. I due sistemi IWM differivano per il numero di trattamenti erbicidi e quello di vari interventi di controllo meccanico non-chimico (B, IWM intermedio; C, IWM avanzato). La prova è stata eseguita per due cicli colturali successivi. Il disegno sperimentale era un blocco randomizzato con 4 repliche. Questo lavoro presenta il cambiamento nella banca semi come indicatore dell’efficacia dei tre sistemi di controllo delle piante infestanti. Sono state confrontate la densità e la composizione della vegetazione infestante nella banca semi subito prima dell’impianto della prova nell’aprile 2007 e dopo la conclusione della prova nel aprile 2011. I campionamenti della banca semi sono avvenuti nella zona centrale dei dodici campi di 25 x 160 m, prelevando 3 carote di diametro 3,5 cm e profondità 15 cm in 8 quadrati da 10x10 m posizionati in 2 file di 4 quadrati. La banca semi è stata rilevata attraverso il metodo di germinazione in ambiente protetto. A questo scopo, da ciascun campione un volume di 300 cm3 è stato trasferito in vaschette forate di 10 x 15 x 5 cm, sopra uno stato di ghiaia. Le vaschette a loro volta erano posizionate all’interno di vasche più grandi con 2 cm d’acqua per garantire l’assorbimento di acqua a richiesta. L’impianto di vasche posizionate sopra tavoli all’interno di una serra semi-aperta erano protette da una tenda di nilon per evitare contaminazione con semi provenienti dall’ambiente circostante. Una volta al mese le piante emerse erano identificate, contate e rimosse. Dopo 1 anno l’irrigazione è stato sospeso per far seccare il terreno. Dopo 6 settimane di riposo il terreno è stato rimescolato e nuovamente annaffiato. Nell’inverno successivo la prova è stata terminata. In relazione alla distribuzione disomogenea, tipica della flora infestante, per ridurre il carattere rumoroso dei dati acquisiti si è deciso di sottoporre i dati delle 8 repliche a ‘smoothing’ mediando ponderatamente la parcella precedente e quella successiva. In seguito a questa elaborazione i dati così ottenuti sono stati sottoposto ad analisi della varianza a una via 1) sulla densità nel 2007 per determinare differenze iniziali tra le 12 unità sperimentali, 2) sulla densità del 2011 per determinare differenze tra le unità sperimentali a fine prova e, 3) sulla differenza tra 2007 e 2011 per determinare il metodo di controllo che più riduce la densità della banca semi. Inoltre, sono state individuate le specie infestanti più sensibile ai tre sistemi di controllo. In fine è stato determinato l’effetto dei sistemi di controllo sulla resa delle colture. Risultati e Conclusioni I risultati evidenziano che la riduzione della banca semi è più elevata nel sistema IWM caratterizzato da un maggiore impiego di mezzi non chimici (C). I dati relativi alle differenze di densità a m2 2007-2011 sono A -715 (±3005), B -2770 (±3450), C -4435 (±5375) che corrisponde rispettivamente ad una diminuzione di 13.7, 45.3% e 59.5%. Nel 2007 le specie dominanti (densità relativa) erano Poa spp (63%), Cerastium fontanum (7,6%), Cardamine hirsuta (6,4%) e Veronica persica (5,6%) mentre nel 2011 Poa spp (37%), V. persica (7,7%), Anagallis arvensis (7.3%), Heliotropium europaeum (5,9%) e Portulaca oleracea (6,0%). Le rese colturali sono simili tra i tre sistemi, con grande differenze tra gli anni (1664 ± 339 g/m2 e 840 ± 297 g/m2 nel 2007 e 2009 per l’insilato di mais e 531 ± 94 g/m2 nel 2008 e 364 ± 39 g/m2 nel 2010 per la granella del frumento duro).

La gestione integrata delle piante infestanti riduce la densità della banca semi aumentando la sostenibilità ecologica e salvaguardando quella produttiva

MOONEN, Anna Camilla;CARLESI, STEFANO;BARBERI, Paolo
2014-01-01

Abstract

Introduzione Le politiche agricole comunitarie prestano sempre più attenzione all’uso sostenibile di prodotti fitosanitari (Direttiva 2009/128/CE). La competizione da parte delle piante infestanti è tra i principali fattori responsabili della riduzione delle rese colturali. Allo stesso tempo, l’impiego di erbicidi con un ridotto numero di meccanismi di azione e dosaggi sub-letali generalmente aumenta il rischio dello sviluppo di resistenze agli erbicidi nelle popolazioni di infestanti. Nell’ambito del Network of Excellence ENDURE sono stati sviluppati e testati sistemi colturali caratterizzati da una progressiva riduzione dell’uso di erbicidi e da un progressivo aumento dell’uso di mezzi non chimici per il controllo delle infestanti (Integrated Weed Management, IWM). Metodologia Dal 2007 al 2011, presso il CIRAA E. Avanzi dell’Università di Pisa, sono stati confrontati un controllo convenzionale (A) e due livelli di IWM in un avvicendamento mais da insilato–frumento duro. I due sistemi IWM differivano per il numero di trattamenti erbicidi e quello di vari interventi di controllo meccanico non-chimico (B, IWM intermedio; C, IWM avanzato). La prova è stata eseguita per due cicli colturali successivi. Il disegno sperimentale era un blocco randomizzato con 4 repliche. Questo lavoro presenta il cambiamento nella banca semi come indicatore dell’efficacia dei tre sistemi di controllo delle piante infestanti. Sono state confrontate la densità e la composizione della vegetazione infestante nella banca semi subito prima dell’impianto della prova nell’aprile 2007 e dopo la conclusione della prova nel aprile 2011. I campionamenti della banca semi sono avvenuti nella zona centrale dei dodici campi di 25 x 160 m, prelevando 3 carote di diametro 3,5 cm e profondità 15 cm in 8 quadrati da 10x10 m posizionati in 2 file di 4 quadrati. La banca semi è stata rilevata attraverso il metodo di germinazione in ambiente protetto. A questo scopo, da ciascun campione un volume di 300 cm3 è stato trasferito in vaschette forate di 10 x 15 x 5 cm, sopra uno stato di ghiaia. Le vaschette a loro volta erano posizionate all’interno di vasche più grandi con 2 cm d’acqua per garantire l’assorbimento di acqua a richiesta. L’impianto di vasche posizionate sopra tavoli all’interno di una serra semi-aperta erano protette da una tenda di nilon per evitare contaminazione con semi provenienti dall’ambiente circostante. Una volta al mese le piante emerse erano identificate, contate e rimosse. Dopo 1 anno l’irrigazione è stato sospeso per far seccare il terreno. Dopo 6 settimane di riposo il terreno è stato rimescolato e nuovamente annaffiato. Nell’inverno successivo la prova è stata terminata. In relazione alla distribuzione disomogenea, tipica della flora infestante, per ridurre il carattere rumoroso dei dati acquisiti si è deciso di sottoporre i dati delle 8 repliche a ‘smoothing’ mediando ponderatamente la parcella precedente e quella successiva. In seguito a questa elaborazione i dati così ottenuti sono stati sottoposto ad analisi della varianza a una via 1) sulla densità nel 2007 per determinare differenze iniziali tra le 12 unità sperimentali, 2) sulla densità del 2011 per determinare differenze tra le unità sperimentali a fine prova e, 3) sulla differenza tra 2007 e 2011 per determinare il metodo di controllo che più riduce la densità della banca semi. Inoltre, sono state individuate le specie infestanti più sensibile ai tre sistemi di controllo. In fine è stato determinato l’effetto dei sistemi di controllo sulla resa delle colture. Risultati e Conclusioni I risultati evidenziano che la riduzione della banca semi è più elevata nel sistema IWM caratterizzato da un maggiore impiego di mezzi non chimici (C). I dati relativi alle differenze di densità a m2 2007-2011 sono A -715 (±3005), B -2770 (±3450), C -4435 (±5375) che corrisponde rispettivamente ad una diminuzione di 13.7, 45.3% e 59.5%. Nel 2007 le specie dominanti (densità relativa) erano Poa spp (63%), Cerastium fontanum (7,6%), Cardamine hirsuta (6,4%) e Veronica persica (5,6%) mentre nel 2011 Poa spp (37%), V. persica (7,7%), Anagallis arvensis (7.3%), Heliotropium europaeum (5,9%) e Portulaca oleracea (6,0%). Le rese colturali sono simili tra i tre sistemi, con grande differenze tra gli anni (1664 ± 339 g/m2 e 840 ± 297 g/m2 nel 2007 e 2009 per l’insilato di mais e 531 ± 94 g/m2 nel 2008 e 364 ± 39 g/m2 nel 2010 per la granella del frumento duro).
2014
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