La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 87 I Q U A D E R N ID I N el 2006 la spesa pubblica destinata alla sanità in Toscana è stata pari a 6.100 milioni di euro, corrispon- dente a circa il 70% del budget di spesa complessivo della Regione. Il sistema sani- tario regionale pubblico conta su più di 50.000 dipendenti ed i suoi servizi incidono enorme- mente sulla vita dei cittadini, sia in termini so- ciali, in quanto rappresentano una determinante rilevante della qualità di vita della persona, sia in termini economici come spesa che la collettività sostiene,ma infine anche come volano di svilup- po economico. Il sistema sanitario regionale in- fatti contribuisce in modo rilevante alla genera- zione dei redditi dell’economia toscana. Sulla ba- se di uno studio realizzato dall’Irpet1, se inTosca- na non esistessero i servizi sanitari il PIL regio- nale risulterebbe inferiore del 7,5%, gli occupati sarebbero l’8% in meno e le importazioni regio- nali ed estere risulterebbero rispettivamente più basse del 4,5% e del 5,7%. La rilevanza del sistema sanitario per una Regio- ne è quindi tale da rendere estremamente critica e fondamentale la sua gestione, intesa sia in ter- mini di capacità di fornire ai cittadini servizi ade- guati in qualità e volume, sia in termini di soste- nibilità economica che di impatto per lo svilup- po del territorio. La sua gestione rappresenta in- fatti sempre di più una tra le sfide più difficili per le amministrazioni pubbliche.Dal suo buon fun- zionamento e da una qualità adeguata dei servi- zi sanitari il cittadino basa in buona misura il suo giudizio per valutare i risultati conseguiti dal- l’amministrazione regionale. Si tratta di servizi “vicini” alla gente, che incidono pesantemente sulla vita delle persone, che coinvolgono diretta- mente e indirettamente tutta la popolazione. Conseguentemente per le amministrazioni re- gionali poter contare su un sistema di misurazio- ne dei risultati ottenuti dal sistema sanitario di- venta, in questo contesto, un vero e proprio fon- damentale strumento di governance che può in- cidere pesantemente sul successo politico di una amministrazione regionale. La Regione Toscana ha inteso introdurre, con il sistema di valutazione della performance presen- tato nei paragrafi seguenti, uno strumento di go- verno del sistema sanitario regionale in cui gli orientamenti strategici di lungo periodo fossero monitorati congiuntamente con gli obiettivi di LAVALUTAZIONE COME METODO DI LAVORO: IL SISTEMA ADOTTATO DALLA REGIONE TOSCANA di Sabina Nuti Direttore del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna - Pisa 1 Cfr la Relazione Sanitaria RegioneToscana 2003-2005, parte seconda, cap.7 “Il sistema sanitario regionale: un attore importante del sistema economico toscano” a cura dell’Irpet, pag 139-149. breve periodo e dove il governo della spesa fosse integrato con le misure di risultato, con la fina- lità di evidenziare il valore prodotto per il citta- dino (Mc Laughlin et al. 2000). Fondamentale è infatti che le risorse della collettività creino “va- lore”, ossia che siano adeguatamente utilizzate, con efficienza e appropriatezza, per fornire ser- vizi di elevata qualità, garantendo l’accesso e l’e- quità. Con questi presupposti il Laboratorio Manage- ment e Sanità, costituito dalla Scuola Superiore Sant’Anna in collaborazione con la RegioneTo- scana, ha progettato e implementato in tutte le Aziende sanitarie della Toscana il Sistema diVa- lutazione della Performance, per misurare la ca- pacità di ogni Azienda di essere strategicamente efficace ed efficiente, sia rispetto al territorio in cui opera, sia nell’ambito del sistema regionale in cui è inserita. Già nel Piano sanitario regionale 2002-2004 in- fatti, e poi successivamente nei piani sanitari re- gionali successivi, la Regione Toscana indicava gli obiettivi, i valori ed i principi operativi del modello toscano di sanità.Tra questi, sicuramen- te irrinunciabili il principio dell’universalità e della programmazione, dell’efficacia e dell’effi- cienza. In particolare, la programmazione combinata con il sistema delle Aziende attraverso cui opera il si- stema regionale sono stati ritenuti fondamentali per ottenere la corrispondenza tra i bisogni dei cittadini e la tipologia, la qualità e la quantità del- le prestazioni erogate, evitando sprechi di risor- se e garantendo l’appropriatezza dei servizi (Ve- dung E.,1997).Nel contesto della sanità pubbli- ca le Aziende forse rappresentano gli unici stru- menti che, se utilizzati con competenza, posso- no garantire il perseguimento della missione del sistema sanitario pubblico. Le Aziende rappre- sentano modalità potenti per organizzare l’azio- ne, per orientare gli sforzi di tutte le componenti verso la finalità comune, che è il miglioramento della salute dei cittadini, ma adottando logiche di economicità. Pur basandosi sulle Aziende quali pilastri del si- stema, nella Regione Toscana la competizione non è stata valutata auspicabile in primo luogo perché nei servizi sanitari l’utente è in condizio- ni di asimmetria rispetto ai soggetti erogatori, in secondo luogo perché vi è un altissimo rischio di “bruciare” risorse della comunità, ossia di dupli- care investimenti soprattutto in tecnologie e mac- chinari per attirare la domanda in modo inap- propriato. Nel sistema sanitario pubblico allora, perché le Aziende svolgano il loro ruolo in mo- do efficiente ed efficace, spetta alle Regioni e al- lo Stato attivare meccanismi che svolgano il ruo- lo che nel privato è svolto dalla competizione.Tra questi determinante è il sistema di valutazione dei risultati.Questo deve essere condiviso nelle linee e nelle modalità da tutti i soggetti che compon- gono il sistema, trasparente e chiaro,ma deve es- sere anche “inesorabile” nella sua oggettività, nel suo rigore, nella sua sistematicità. Il sistema di valutazione dei risultati è fonda- mentale anche per attivare i processi di innova- zione permettendo, attraverso il confronto delle performance, di individuare le best practices e di crescere e migliorare come sistema ed anche di valorizzare i risultati ottenuti dai migliori. In questo contesto, per supportare, valutare e va- lorizzare l’azione delle 12 Aziende sanitarie lo- cali e delle 4 Aziende ospedaliero universitarie2 quali soggetti fondamentali del sistema, respon- sabili della realizzazione degli orientamenti re- gionali, laToscana ha ipotizzato fin dal 2002 l’at- tivazione di un sistema per monitorarne la per- formance, prevedendo la misurazione di molte- plici variabili rilevanti nel perseguimento degli obiettivi strategici regionali. 2. LA STORIA DEL SISTEMA Con queste premesse, nel 2001 la Regione To- scana, con decreto n. 7425 del 18/12, ha affida- I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 88 I Q U A D E R N ID I 2 Nel 2007 le Aziende ospedaliero-universitarie dellaToscana sono diventate cinque: si è aggiunta la Fondazione Monasterio costituita congiuntamente con il Cnr. to al gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna3 l’incarico di predisporre un progetto di prefattibilità per un sistema di valutazione e va- lorizzazione della performance delle Aziende sa- nitarie toscane. Successivamente, con decreto n. 3065/2003, ha richiesto una prima implementazione del sistema alla Scuola Superiore Sant’Anna selezionando quattro Aziende sanitarie in cui avviare la speri- mentazione, ossia l’Azienda Usl 3 di Pistoia, l’A- zienda Usl 5 di Pisa, l’Azienda Usl 8 di Arezzo e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.Que- ste Aziende sanitarie furono scelte perché:  rappresentative delle tre aree vaste toscane;  simili in termini di dimensioni e tipologia di servizi offerti4;  la Ausl 5 di Pisa e l’Aou Pisana quali realtà rap- presentative la prima delle Aziende sanitarie che hanno nel proprio territorio la presenza di un’Azienda ospedaliero-universitaria, la seconda di un’Azienda con una missione diversa dalle Aziende sanitarie territoriali, in cui accanto al- l’assistenza sono obbiettivi strategici anche la ricerca e la didattica. La sperimentazione attivata nel 2004 nelle prime quattroAziende sanitarie selezionate, inoltre, è sta- ta impostata in modo da garantire la replicabilità successiva del sistema nelle altre realtà Aziendali sanitarie toscane che hanno iniziato l’implemen- tazione a conclusione della prima fase di speri- mentazione. L’approccio che ha contraddistinto la metodologia di lavoro adottata è stato multidi- sciplinare, teso alla valorizzazione di tutti i dati, le informazioni e gli strumenti di valutazione già esistenti ed utilizzati dalla Regione e dalle Azien- de coinvolte. Al termine della fase di sperimentazione nelle quattroAziende pilota, il management delleAzien- de coinvolte e la Regione stessa hanno ritenuto assai soddisfacenti i risultati ottenuti ed il sistema nel 2005 è stato implementato in tutte le Azien- de territoriali della Regione. Per quanto concer- ne le realtà ospedaliero universitarie è stato rite- nuto necessario attivare un processo ulteriore di coinvolgimento dei professionisti medici per va- lutare l’opportunità di inserire nel sistema ele- menti di specificità rispetto alla missione di que- sta tipologia di Aziende. In questo stesso anno il Laboratorio Management e Sanità ha dato, quin- di, avvio ad un percorso formativo modulare re- gionale, in cui sono stati coinvolti i circa cinquanta direttori di dipartimento ad attività integrata del- le quattroAziende ospedaliero universitarie di Pi- sa, Siena, Firenze (Careggi e Meyer).Questa ini- ziativa prevedeva nella prima fase tre momenti di due giornate ciascuno in cui, in due edizioni mi- ste, i direttori Dai hanno approfondito e discus- so il processo di evoluzione in atto nel sistema sa- nitario toscano, la dinamica economico finanzia- ria e l’assetto organizzativo dipartimentale delle Aziende ospedaliero universitarie. Nella seconda parte del percorso formativo i partecipanti, con il supporto di docenti della facoltà di economia dei tre atenei toscani5 e della Scuola Superiore Sant’Anna nel ruolo di facilitatori, hanno attiva- to dei “laboratori”, ossia dei gruppi di lavoro che hanno approfondito per specialità la tematica de- gli indicatori di performance, individuando una rosa di indicatori specifici soprattutto per la com- ponente sanitaria.Questo percorso si è concluso a marzo 2006 con la presentazione pubblica di un rapporto in cui sono stati presentati dai parteci- panti stessi gli indicatori individuati e calcolati (più di 200) per le realtà toscane.Questo rappor- to è stato successivamente discusso e approfondi- to dal gruppo di ricerca del Laboratorio Mana- La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 89 I Q U A D E R N ID I 3 Il gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna è coordinato dall’autrice di questo capitolo ed è stato composto dal professore Lino Cinquini, e dai ricercatori MilanaVainieri,Anna Bonini, ,An- nalisa Brambini, Manuela Furlan, Linda Marcacci, Domenico Cerasuolo, Sara Barsanti, Barbara Lupi,Anna Maria Murante, Elisabetta Felloni, Chiara Seghieri,Alessandro Campani, Maria Giulia Seni- gallia, Cristina Campanale, Francesca Sanna. 4 Nel sistema sanitario toscano le Aziende sanitarie locali gestiscono a livello territoriale tutti e tre i livelli assistenziali ossia prevenzione, attività territoriali e ospedali di primo e secondo livello. Le Aziende ospedaliere universitarie sono quattro (Siena, Pisa, Careggi di Firenze e Meyer) e sono integrate con i tre atenei di Siena, Pisa e Firenze.A loro è affidata l’assistenza di terzo livello di Area Vasta e l’assistenza ospedaliera per i cittadini o parte di essi che risiedono nel capoluogo in cui insistono. 5 In proposito si ringrazia per la collaborazione fornita i prof. Mario DelVecchio, Gavino Maciocco e Niccolò Persiani dell’Università di Firenze; il prof.Antonio Barretta dell’Università di Siena, i prof. Mauro Bendinelli e prof. Daniele Dalli dell’Università di Pisa e il prof. Lino Cinquini della Scuola Superiore Sant’Anna gement e Sanità con le direzioni Aziendali delle Aziende ospedaliero universitarie di Careggi,Me- yer, Pisa e Siena, fino a pervenire ad una sintesi condivisa a livello regionale che ha permesso, nel mese di luglio del 2006, la predisposizione di un primo report pilota per le Aziende ospedaliero universitarie.Nel secondo semestre del 2006 il si- stema di valutazione della performance è entrato a regime anche nelle realtà ospedaliero universi- tarie della Toscana con l’elaborazione di alcuni indicatori specifici coerenti con la missione svol- ta nel sistema sanitario. Nel mese di aprile del 2007 il report relativo alla performance delle quat- tro Aziende ospedaliero universitarie relativo ai risultati conseguiti nel 2006 è stato consegnato per la prima volta ai rettori dei tre atenei di Pisa, Firenze e Siena. Oggi il sistema è utilizzato in tutte le realtà Azien- dali della Regione. Nel mese di luglio del 2007 è stato pubblicato il primo report relativo alla per- formance conseguita dalla sanità toscana nel 20066 (Nuti, 2007) e reso disponibile alla Giunta e al Consiglio Regionale nonché ai cittadini che lo hanno richiesto. Entro il 2007 il sistema è stato reso disponibile su web per il management del si- stema sanitario toscano e nel 2008 lo sarà per tut- ti i cittadini interessati. 3. LE FINALITÀ E LE MODALITÀ D’USO DEL SISTEMA La finalità del sistema di valutazione della perfor- mance è stata, fin dalla sua progettazione iniziale, quella di fornire un quadro di sintesi dell’anda- mento della gestione delle Aziende sanitarie, uti- le non solo alla valutazione della performance conseguita,ma anche per la valorizzazione dei ri- sultati ottenuti. Il sistema progettato ed imple- mentato nelle quattro realtà pilota ha permesso di capire, inoltre, che lo strumento poteva diven- tare un mezzo fondamentale per supportare la funzione di governo soprattutto a livello regio- nale. Mediante il processo di valutazione della performance si è inteso quindi avviare quello di valorizzazione delle “best practices” delle Azien- de sanitarie,mediante il quale i managers e le or- ganizzazioni nel loro complesso potessero avere la continua opportunità di apprendere e cresce- re. La presentazione dei dati sempre in benchmar- king tra le realtà Aziendali dellaToscana facilita in- fatti il superamento dell’autoreferenzialità a favo- re del confronto, inteso come strumento fonda- mentale per verificare i risultati conseguiti e gli eventuali spazi di miglioramento. Nel corso della progettazione, sperimentazione ed implementazione, sono stati oggetto di studio I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 90 I Q U A D E R N ID I FIGURA 1 – La storia del sistema Mandato alla Scuola Superore Sant’Anna 2002 Progetto di pre- fattibilità: cosa/come misurare 2003 Sperimentazione con 4Aziende: AUSL 3,5,8 ed AOUP 2004 Implementazione del sistema in tutte leAUSL e avvio sperimentazione nelleAOU 2005 Implementazione del sistema in tutte leAUSL, base per la programmazione regionale e valutazione dei risultati 2006 Pubblicazione del sistema con trend 2004-2005-2007 2007 Avvio percorso di condivisione con Direttori di D.A.I.delle aAOU e sperimentazione 6 Confronta “La valutazione della sanità toscana: report 2006” a cura di Sabina Nuti, Laboratorio Management e Sanità, Scuola Superiore Sant’Anna , Ets Pisa 2007. e confronto i sistemi di valutazione della perfor- mance adottati in altri contesti sanitari pubblici, in particolare il sistema adottato fin dal 1997 in Canada nella regione dell’Ontario per le realtà ospedaliere7. Sono stati spunto di riflessione e di analisi anche il sistema implementato nel sistema sanitario inglese ed olandese, nonché la ricca bi- bliografia scientifica sul tema della valutazione della performance in sanità. Il sistema è oggi utilizzato per supportare i pro- cessi di pianificazione e programmazione a livel- lo Aziendale e regionale ed è collegato al sistema di incentivazione per la direzione Aziendale. Le Aziende del sistema a loro volta hanno collegato lo strumento al loro sistema di budget interno. 4. IL SISTEMA DI REPORTING MULTIDIMENSIONALE DEI RISULTATI Nel progetto di prefattibilità il gruppo di ricerca ha elaborato un primo modello (figura 2 a pag. 92) capace di descrivere le relazioni di causa ed effetto nel processo di erogazione dei servizi di un’Azienda sanitaria. Il gruppo di ricerca ha in- teso evidenziare nel modello sia le tipologie di ri- sultati attesi dalle istituzioni sanitarie, sia le mo- dalità con cui questi vengono operativamente conseguiti.Nel prospetto proposto, partendo dal- la destra dello schema, si evidenziano i risultati “ultimi”ottenuti dall’istituzione sanitaria, ossia gli outcome, che possono essere perseguiti solo in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo e si riferiscono alla finalità ultima dell’Azienda sa- nitaria, ovvero il miglioramento del benessere so- ciale e dello stato di salute della popolazione (Opit, 1993). Questa tipologia di risultati, per la com- plessità dei meccanismi di misurazione da utiliz- zare e del sistema di fattori che congiuntamente determinano il loro perseguimento, difficilmen- te si presta ad orientare l’azione del management nel breve periodo anche se permangono il pun- to di partenza e di arrivo dell’azione delle Azien- de sanitarie. Pur se spesso sono necessari anni o decenni per muovere e migliorare un indicatore di outcome, è dall’analisi dello stato di salute del- la popolazione che parte il processo di program- mazione e di orientamento dell’azione delle isti- tuzioni sanitarie e a cui, di nuovo, per valutare l’efficacia di un’azione intrapresa, si deve ricorre- re per l’analisi dell’impatto sullo stato di salute della popolazione. Si pensi, a titolo di esempio, alle attività di screening per il tumore al seno o al colon retto. Nello schema proposto gli outcome, che comun- que sono oggetto di monitoraggio da parte sia dell’agenzia sanitaria regionale che della Direzio- ne Generale regionale stessa, sono preceduti dai risultati di output, che concorrono fortemente a determinarli. Questi risultati di output sono clas- sificati in quattro ambiti:  la soddisfazione dell’utente e del cittadino per il li- vello di qualità dei servizi ricevuti, compren- siva della sua possibilità a partecipare attiva- mente ai processi di erogazione dei servizi co- me soggetto centrale e protagonista dei per- corsi di cura e di assistenza;  la qualità clinica e sanitaria dei servizi erogati;  l’appropriatezza e la continuità di cura nei per- corsi assistenziali, come risultati strategici in li- nea con gli orientamenti del Piano sanitario regionale;  la capacità di mantenere condizioni di equili- brio economico finanziario nella gestione del si- stema Azienda. Nel modello proposto questi risultati sono rag- giungibili con modalità ed azioni assai differenti in base al contesto Aziendale specifico. Le deter- minanti, quindi, necessitano un’analisi specifica per i tre livelli assistenziali presenti nelle Ausl to- scane ossia:  ospedale;  territorio, comprensivo della medicina e pedia- tria di base, l’attività diagnostica e ambulato- riale, nonché di tutti i servizi coordinati dalle zone (Sert, Handicap, salute mentale adulti e La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 91 I Q U A D E R N ID I 7 Confronta www.Hospital report.com infanzia, consultori…);  prevenzione, comprensiva dei settori di veteri- naria, Igiene e salute pubblica,medicina dello sport, medicina del lavoro, medicina legale. In questi tre contesti, le dimensioni più rilevanti da monitorare nel processo di erogazione del ser- vizio sono molteplici e così sintetizzabili:  l’efficacia strutturale, intesa come livello di ade- guatezza della struttura (edifici, attrezzature, spazi, arredi) rispetto alla missione e alla tipo- logia di servizi che l’istituzione sanitaria è chia- mata ad assolvere nell’ambito del sistema sani- tario regionale;  l’efficienza operativa, relativa alle modalità con cui le risorse disponibili sono utilizzate; l’at- tenzione è rivolta all’analisi della produttività del sistema e dei suoi fattori;  l’accesso, inteso come l’insieme delle modalità con cui viene garantito e facilitato l’accesso ai servi- zi sanitari con logiche di equità e trasparenza;  la sicurezza ed il risk management, intesa come capacità di operare garantendo la sicurezza di tutti i soggetti del sistema, sia gli operatori che gli utenti. Orientano la fase del processo di erogazione dei servizi sanitari sia il contesto ambientale sia i fat- tori specifici di input (vedi la parte sinistra della figura 2). La tipologia di popolazione, la confor- mazione del territorio, l’evoluzione dei servizi erogati fino ad oggi e gli obiettivi specifici iden- tificati a livello regionale chiaramente influisco- no sulle scelte e sulle modalità adottate da cia- scuna Azienda per servire il proprio territorio. Rispetto alle caratteristiche della popolazione e del territorio ciascuna Azienda sanitaria concor- da con la Regione gli obiettivi strategici da per- seguire, alla luce degli orientamenti presenti nel Piano sanitario regionale.Oltre quindi agli indi- catori di risultato e di processo, il modello preve- de la misurazione dell’efficacia strategica, intesa appunto come capacità di pianificare e program- mare l’attività in linea con le esigenze del terri- torio, ossia degli utenti,ma anche la capacità del- l’Azienda di operare nel contesto del sistema sa- nitario regionale e di seguire gli orientamenti del Piano sanitario regionale e delle delibere succes- sive di applicazione. Il gruppo di ricerca e l’Assessorato alla salute re- I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 92 I Q U A D E R N ID I FIGURA 2 - Il Sistema Azienda Processo di erogazione dei servizi Accesso Prevenzione Contesto ambientale e fattori di input Dati relativi alla popolazione residente Dati relativi agli utenti extraAUSL e extra regione Dati relativi al contesto socio economico Orientamento strategico regionale Obiettivi Priorità Azioni Vincoli Efficienza Capacità di offerta Efficacia strutturale Indicatori globali di processo TerritorioOspedale Management Aziendale Sicurezza risk management Risultati di output Qualità per il cittadino: Fedeltà coinvolgimento e soddisfazione degli utenti Appropriatezza e continuità nei percorsi assistenziali Risultati clinici sanitari e socio sanitari Performance economico finanziaria Efficacia strategica      Risultati outcome Livelli di sanità raggiunta Dati di epidemiologia e statistiche cliniche Aree di interesse regionale gionale, pur condividendo la rappresentazione nel modello delle modalità con cui le Aziende per- seguono i loro risultati e pur volendo mantene- re una dimensione Aziendale del sistema, hanno concordato di concentrare l’attenzione nel mo- nitoraggio dei risultati (le aree con sottofondo colorato nella figura 2) e su pochi macro indica- tori di processo, lasciando alle Aziende l’autono- mia e la responsabilità di monitorare gli indica- tori di processo per livello assistenziale, necessari per comprendere e gestire le determinanti dei ri- sultati stessi. Fa eccezione, rispetto a questa scel- ta, la decisione di considerare, nel sistema regio- nale di misurazione della performance, la valuta- zione del management, intesa come l’insieme del- le scelte e delle politiche adottate dalla direzione per gestire e governare il sistema Aziendale ed in particolare le risorse umane.Questa eccezione si fonda sulla considerazione che il management è scelto, nella figura del direttore generale, dall’As- sessore regionale per la salute ed il suo operato quindi è da considerare oggetto rilevante in otti- ca di valutazione regionale. Per la rappresentazio- ne finale dei risultati del sistema di valutazione della performance sono state individuate sei di- mensioni di sintesi, capaci di evidenziare gli aspet- ti fondamentali della performance in un sistema complesso quale quello sanitario (vedi tabelle pa- gina 98 e seguenti). Le dimensioni della valutazione sono:  La valutazione dei livelli di salute della popolazione (A) Pur sapendo che questa tipologia di valori, quali la mortalità nel primo anno di vita o la mortalità per diverse patologie, si muove lentamente nel tempo e che un miglioramento registrato oggi spesso è determinato dalle scelte gestionali effettuate, è sta- to ritenuto opportuno mantenere nel sistema al- meno tre indicatori di sintesi, anche per mantene- re focalizzata l’attenzione dei managers sul fine ul- timo di ogni sforzo fatto, ossia sul miglioramento del livello di salute della popolazione.  La valutazione della capacità di perseguire gli orien- tamenti del sistema regionale (B) Le Aziende sanitarie toscane rispondono, infatti, non solo della loro capacità di essere strutture ef- ficienti ed efficaci come entità autonome ma an- che come soggetti costituenti il Sistema sanitario regionale che operano in logica di squadra per valorizzare le sinergie e per garantire accesso e equità a tutti i cittadini della Regione. In questo senso è importante che le Aziende siano attente e capaci di implementare gli orientamenti strate- gici regionali, ossia di applicare le delibere regio- nali nei tempi e nei modi indicati.  La valutazione socio sanitaria (C) In questa dimensione sono compresi i risultati di qualità, di appropriatezza, di efficienza e di capa- cità di governo della domanda e di risposta del sistema sanitario sia per le attività dell’ospedale, del territorio e della prevenzione.  La valutazione esterna (D) In questa dimensione viene considerata la valu- tazione data all’attività Aziendale dai cittadini co- me utenti e non dei servizi sanitari. Si considera in questa dimensione anche l’efficacia dei pro- cessi di comunicazione esterna delle Aziende sa- nitarie.  La valutazione interna (E) In questa dimensione viene considerato il livello di soddisfazione del personale delle Aziende sa- nitarie. Ormai molti studi evidenziano la rile- vante correlazione tra il livello di soddisfazione dei dipendenti, il clima organizzativoAziendale e la soddisfazione degli utenti dei servizi erogati. Puntare sul miglioramento dei risultati quindi ne- cessita di una rilevante focalizzazione sui sistemi e i meccanismi gestionali atti a sostenere il coin- volgimento e la responsabilizzazione degli ope- ratori negli obiettivi di miglioramento dei servi- zi erogati.  La valutazione dell’efficienza operativa e della per- formance economico finanziaria (F) Si tratta di verificare la capacità Aziendale di per- seguire le tre condizioni di equilibrio della dina- mica economico finanziaria, ossia l’equilibrio red- dituale, l’equilibrio monetario, finanziario e pa- trimoniale. In questa dimensione sono inoltre og- getto di osservazione indicatori di efficienza ope- La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 93 I Q U A D E R N ID I rativa che possano evidenziare la produttività del- le risorse e l’utilizzo di strumenti gestionali orien- tati all’ottimizzazione e razionalizzazione dell’u- so delle risorse disponibili. Sono quindi oggetto di valutazione il funzionamento dei servizi inter- ni (controllo di gestione, approvvigionamenti, si- stema informativo…) e la capacità di utilizzo da parte dell’Azienda degli strumenti fondamentali di management (meccanismi di programmazio- ne e controllo, formazione, comunicazione in- terna…). Per rappresentare adeguatamente i risultati ri- portati da ogni Azienda in ciascuna delle di- mensioni individuate era necessario individuare una modalità semplice e chiara, capace di evi- denziare subito lo stato dell’arte della perfor- mance dell’Azienda analizzata. Particolarmente frequente nella bibliografia e strumentazione ma- nageriale l’utilizzo della metafora della “tela di ragno”, ossia di uno schema a più dimensioni in cui i risultati sono posizionati sulla “tela” e dove maggiore è la vicinanza al centro peggiori sono i risultati. Il gruppo di ricerca del Laboratorio MeS ha op- tato per una simbologia che fosse ancora più sem- plice e che avesse una immediata valenza positi- va. È stato infatti utilizzato lo schema del “bersa- glio” con cinque diverse fasce di valutazione sud- diviso in sei settori circolari rappresentativi delle sei dimensioni. L’Azienda capace di centrare gli obiettivi e di ottenere una buona performance nelle diverse dimensioni avrà i propri risultati ri- portati vicino al centro del bersaglio in zona ver- de, mentre i risultati negativi compariranno nel- le fasce via via più lontane dal centro. Le fasce in cui la valutazione è stata espressa so- no cinque:  fascia verde, fascia più centrale al bersaglio, cor- rispondente ad una performance ottima. In una scala di valutazione a cinque fasce, il punteg- gio sintetico si posiziona tra il 4 e il 5;  fascia verde chiaro, quando la performance è buona e la valutazione sintetica oscilla tra il 3 e il 4;  fascia gialla, quando la valutazione è tra il 2 e il 3 e la performance non è negativa ma cer- tamente presenta ampi spazi di migliora- mento;  fascia arancione, quando la valutazione è tra l’1 e il 2 e presenta una situazione preoccupante. La performance può essere, anzi deve essere migliorata;  fascia rossa, quando la performance è sotto l’u- nità 1. Per poter procedere al posizionamento delle mi- sure relative agli indicatori individuati per ogni dimensione oggetto del sistema di valutazione nelle cinque fasce sono stati adottati i seguenti criteri di riferimento:  se esistente, è stato considerato uno standard internazionale riconosciuto (ad esempio: il tas- so di cesarei massimo auspicato dall’Oms );  in caso di assenza di uno standard internazio- nale di riferimento è stato considerato uno standard regionale definito con delibera regio- nale;  in caso di assenza di uno standard regionale di riferimento è stata considerata la media regio- nale corretta con eventuali fattori di risk ad- justment per rendere possibile il confronto tra le Aziende (in genere sono stati considerati il genere di appartenenza e l’età degli utenti). Ogni Azienda, quindi, vede rappresentata sinteti- camente la propria performance nel suo bersa- glio, in cui vengono riportati i valori di sintesi di circa 50 indicatori selezionati. La maggior parte degli indicatori rappresentano la sintesi di un “al- bero” di più indicatori.A titolo di esempio, la va- lutazione della soddisfazione della popolazione relativa alla medicina di base è data dalla media della valutazione di vari items su cui è stato ri- chiesto un giudizio all’utenza quali l’organizza- zione e i tempi del servizio, la capacità di comu- nicazione del medico al paziente, la gentilezza e la disponibilità nella relazione, la competenza pro- fessionale dimostrata, la capacità di presa in cari- co e di indirizzo nei percorsi assistenziali, la dis- ponibilità alle visite domiciliari (vedi figura n. 3). I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 94 I Q U A D E R N ID I Complessivamente gli indicatori monitorati ogni anno e oggetto di valutazione sono circa 130 e altrettanti indicatori sono inseriti nella reportisti- ca senza valutazione ma quali strumenti per faci- litare la comprensione delle determinanti del ri- sultato conseguito. Il loro numero complessivo può variare perché ogni anno la Regione, in par- ticolare nella dimensione relativa alla capacità di perseguire gli obiettivi strategici, può modificare gli obiettivi stessi e i relativi risultati da monito- rare in base alle priorità strategiche dell’anno. Inol- tre i risultati possono avere una differente tempi- stica di misurazione e valutazione in base alla ri- levanza e alla possibilità effettiva di modificare in tempi brevi i risultati ottenuti. I tempi di attesa, ad esempio, sono misurati mensilmente mentre la soddisfazione dei cittadini per i servizi della me- dicina di base è misurata ogni due anni. Le dimensioni del sistema di valutazione com- prendono indicatori alimentati con dati prove- nienti dal sistema informativo regionale, dai bi- lanci Aziendali e da indagini sistematiche con si- gnificatività statistica, realizzate direttamente dal Laboratorio Management e Sanità per garantire l’omogeneità delle metodologie adottate che ri- sultano essenziali per ottenere dati confrontabili. Non sempre però i dati disponibili nel sistema in- formativo regionale o ricavabili mediante le in- dagini di campo sono stati sufficienti a soddisfa- re il fabbisogno di controllo, soprattutto nell’am- bito della dimensione relativa alla capacità di per- seguire gli orientamenti regionali.A tal fine quin- di sono stati attivati processi di valutazione ad hoc di cui al prossimo paragrafo. In termini di modalità di uso il bersaglio a livel- lo regionale e per singola Azienda è stato fino ad oggi fornito su formato elettronico con modali- tà che permettono, cliccando su ciascun punto presente sul bersaglio, di visualizzare l’indicatore nel dettaglio con i punteggi a confronto tra le Aziende nonché il dato in trend, la tabella dei da- ti e la scheda illustrativa delle modalità di calco- lo, così come illustrato nei capitoli successivi.Nel bersaglio sono indicati i risultati relativi agli ulti- mi dati disponibili. 5. I PROCESSI DI VALUTAZIONE “AD HOC” In termini metodologici il gruppo di ricerca ha previsto che il sistema di valutazione della per- formance delle Aziende sanitarie toscane fosse ali- mentato da flussi informativi sistematici, attendi- bili e certi nelle fonti e nei processi di elabora- zione, in modo da garantire la riproducibilità del sistema, l’attendibilità dei risultati e la possibilità La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 95 I Q U A D E R N ID I FIGURA 3 - La valutazione della medicina di base Valutare il grado di soddisfazione della popolazione sull’operato della medicina di base Fonte: Indagine telefonica alla popolazione - Giugno 2004 VALUTAZIONE DELLA MEDICINA DI BASE SODDISFAZIONE COMPLESSIVA MMG Organizzazione e tempi di accesso Comunicazione sanitaria Gentilezza e disponibilità Competenza professionale Capacità di indirizzo nei percorsi assistenziali Visite domiciliari di misurare anche l’andamento nel tempo della performance. Disporre di un flusso informativo sistematico, cer- to e attendibile a livello regionale, però richiede molto tempo e un grande sforzo da parte di tut- ti i soggetti del sistema.Tale investimento, quin- di, è da proporre e da realizzare solo per gli aspet- ti che certamente richiedono attenzione conti- nua nel tempo e in cui il monitoraggio a livello regionale è essenziale per valutare i processi com- plessivi di miglioramento del sistema sanitario e del livello di salute della popolazione. Spesso, però, sia a livello Aziendale che regionale può essere estremamente utile e necessario poter disporre di informazioni e dati in tempi rapidi, capaci di segnalare al management l’impatto di alcune decisioni, o la realtà di alcune situazioni in essere nell’organizzazione o nei processi di ero- gazione di alcuni servizi. Si può trattare di situa- zioni precise e puntuali ma che sono ritenute cri- tiche e sintomatiche da parte della direzione. In questi casi non appare praticabile l’idea di impo- stare un sistema di rilevazione sistematico ma può essere opportuno attivare un processo di indagi- ne integrativo al sistema di valutazione sistemati- co che il team di ricerca ha denominato “valuta- zione ad hoc”. Si tratta di processi con un orizzonte di analisi molto puntuale e specifico in cui si ricerca una risposta semplice al quesito base, dove il risulta- to atteso può essere anche di tipo qualitativo, tra- sformabile successivamente in termini quantita- tivi, se necessario. I tempi di risposta attesi per questa risposta sono brevi e le modalità con cui si attiva il processo di indagine può essere anche di tipo esterno, ossia senza il coinvolgimento dei soggetti interni coinvolti nel processo di eroga- zione dei servizi o nello svolgimento delle atti- vità oggetto di analisi. La logica di effettuazio- ne di questi processi di valutazione ad hoc, in li- nea con l’essere puntuale e specifica, è quella di fornire una fotografia della situazione indagata e non un “film” con un prima, un durante e un post. La misura presenta la situazione del mo- mento così come appare tramite lo strumento di analisi. Gli indicatori che si possono ricavare da questa tipologia di indagine sono da considerare come “segnali sentinella”, utili per attivare eventuali successive indagini di approfondimento se ne- cessarie. In particolare nel contesto della Re- gioneToscana questa metodologia può essere uti- le per:  verificare lo stato di attuazione di alcune De- I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 96 I Q U A D E R N ID I FIGURA 4 - I processi di valutazione “ad hoc” I PROCESSI DIVALUTAZIONE Sistema Somplessa e articolata Quantitativa Medio-lunghi Condivisa SISTEMICA OGGETTO RISPOSTA ANALISI TEMPI GESTIONE AD HOC PUNTUALE SEMPLICE QUALITATIVA BREVI PREVALENTEMENTE ESTERNA libere Regionali di elevata criticità;  verificare la presenza di alcune situazioni di cri- ticità nei processi di erogazione dei servizi,ma- gari in seguito a segnalazioni ricevute da asso- ciazioni, cittadini, enti locali;  analizzare lo stato di fatto di un servizio/attività e le differenze tra diverse realtà locali per orien- tare e supportare il processo di programmazio- ne a livello regionale e Aziendale. Gli strumenti adottabili nei processi di valutazio- ne ad hoc sono molteplici. Nel sistema di valuta- zione della performance delle Aziende sanitarie toscane sono stati testati ed utilizzati i seguenti:  i focus group, ossia indagini qualitative con il co- involgimento di un gruppo di utenti selezio- nati per discutere su opinioni, valutazioni e per- cezioni rispetto all’assistenza sanitaria ricevuta;  le osservazioni strutturate: ossia indagini qualitati- ve basate sull’osservazione passiva dello svolgi- mento di un servizio/attività secondo uno sche- ma determinato, con eventuale ripresa fotografi- ca delle situazioni oggetto di osservazione;  le esperienze di utente simulato, ossia indagini qua- litative in cui il ricercatore veste i panni dell’u- tente testando il servizio oggetto di analisi in forma diretta o telefonica;  le interviste strutturate, ossia indagini qualitative realizzate mediante interviste di profondità al- l’utente/paziente seguendo una traccia prede- finita. I focus group e gli altri strumenti utilizzati nei processi di valutazione ad hoc hanno permesso di elaborare degli indicatori e di ottenere delle misure. La diversa natura di tali misure è stata se- gnalata nel sistema di valutazione in modo dif- ferente rispetto alle misure elaborate mediante una metodologia sistematica, ovvero con il sim- bolo di un campanello. Questo segno avverte che la misura ha valore solo segnaletico, che può necessitare di ulteriori e più approfondite indagini. Gli indicatori ad hoc sono comunque pochissimi sul bersaglio, non più di due o tre ogni anno su cinquanta punti di valutazione sintetica. 6. GLI INDICATORI DEL SISTEMA Nelle tabelle successive sono presentati gli indi- catori selezionati per ciascuna delle sei dimen- sioni della valutazione e i sottoindicatori che com- pongono gli alberi di valutazione quando questa risulta composta da più indicatori. Nel caso in cui la valutazione si basi su più indi- catori il risultato finale può essere il frutto di una semplice media oppure di una media “pesata” che considera in modo differenziato i risultati conse- guiti in base alla rilevanza degli indicatori consi- derati. Per ogni indicatore di sintesi la scelta spe- cifica è stata effettuata con il coinvolgimento de- gli operatori Aziendali nella fase di sperimenta- zione e successivamente con l’approvazione del- la direzione regionale e del management Azien- dale. Il peso che ciascun indicatore ha nel calco- lo della valutazione sintetica finale può anche sub- ire modifiche da un anno all’altro se la Regione intende dare maggiore rilevanza ad un risultato rispetto ad altri. L’indicatore C7 nell’ambito della valutazione sanitaria, ad esempio, misura la qualità del per- corso materno infantile ed il risultato è stato calcolato nel 2006 e ora nel 2007 consideran- do il tasso dei cesarei depurato da complessità con un peso pari al 50%,mentre il restante 50% è il risultato della media tra gli altri 4 indicato- ri che compongono l’albero dell’indicatore C7. Nel 2005 invece tutti gli indicatori che com- pongono l’indicatore complessivo avevano lo stesso peso. La tabella successiva indica quali indicatori sono stati selezionati per ciascun anno e oggetto di va- lutazione. Sono inoltre indicati nella colonna “obiettivo” quali indicatori sono stati collegati in termini diretti e quantitativi al sistema di incen- tivi per i direttori generali della Ausl toscane. La selezione degli indicatori è stata condivisa con le direzioni Aziendali e con i professionisti sanitari. Il Laboratorio MeS nel tempo ha provveduto a correggere le modalità di calcolo di alcuni di que- sti in base ai suggerimenti migliorativi pervenu- ti dalle Aziende.Le fonti dei dati sono il sistema La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 97 I Q U A D E R N ID I Codice indicatore Indicatori e sottoindicatori Bersaglio Bersaglio Obiettivo Bersaglio Obiettivo 2005 2006 2006 2007 2007 VALUTAZIONE SALUTE DELLA POPOLAZIONE (A) A1 Mortalità Infantile    A1.1 Mortalità nel primo anno di vita    A1.2 Mortalità neonatale precoce (primi 6 giorni di vita)   A1.3 Mortalita neonatale totale (primi 28 giorni di vita)   A2 Mortalità tumori    A3 Mortalità per malattie cardiocircolatorie    A4 Mortalità per suicidi   CAPACITÀ PERSEGUIMENTO ORIENTAMENTI REGIONALI (B) B1 La costituzione e il funzionamento del CORD  B2 Attivazione e conoscenza del SUP  B3 Tempi di attesa per visite specialistiche      B4 Strategie per il controllo del dolore    B4.1 Consumo di farmaci oppioidi    B4.2 Indagini di soddisfazione degli utenti   B5 Estensione ed adesione allo screening      B5.1 Screening Mammografico      B5.2 Screening cervice uterina      B5.3 Screening colorettale      B6 Donazioni di organi    B6.1 % Morti Encefaliche individuate    B6.2 % Donatori Effettivi    B7 Grado di copertura vaccinale     B7.1 Grado di copertura per vaccino MPR    B7.2 Grado di copertura per vaccino antinfluenzale     B8 Tempestività SIR     B9 Equità ed accesso   B9.1 Percorso materno infantile   B9.2 Pronto Soccorso   B9.3 Ricovero Ospedaliero  B9.4 Servizi territoriali  B10 Organizzazione del percorso assistenziale del ricovero  B10.1 Percezione processi organizzativi  B10.2 Coordinamento  B11 Complessità (AOU)   B11.1 Percentuali Drg Chirurgici di alta complessità   B11.2 Peso medio Drg Chirurgici di alta complessità   B12 Mobilità (AOU)   B12.1 Indice di fuga intraregionale extra Area Vasta   B12.2 Indice di fuga extraregionale   B12.3 Indice di attrazione intraregionale extra Area Vasta   B12.4 Indice di attrazione extraregionale   B13 Continuità assistenziale: percorso materno infantile     B13.1 Pre-parto    B13.2 Parto    B13.3 Post-parto    B14 Tempi di attesa per prestazioni di diagnostica   B15 Capacita attività di ricerca   VALUTAZIONE SANITARIA (C) C1 Valutazione della capacità di governo della domanda      C1.1 Tasso ospedalizzazione globale      C1.2 Tasso ospedalizzazione ricoveri ordinari    C1.3 Tasso ospedalizzazione DH    C1.4 Tasso ospedalizzazione DH medico    C1.5 Tasso ospedalizzazione DH chirurgico   I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 98 I Q U A D E R N ID I Le dimensioni della valutazione delle performance C1.6 Tasso di prestazioni ambulatoriali    C2 Valutazione di efficienza delle attività di ricovero     C2.10 Indice di performance degenza media  C2.1 Degenza media colecistectomia laparoscopica    C2.2 Degenza media isterectomia    C2.3 Degenza media prostatectomia    C2.4 Degenza media ictus   C2.5 Degenza media infarto   C2.6 Degenza media emorragia gastrointestinale   C2.7 Degenza media scompenso   C2.8 Degenza media polmonite   C3 Valutazione di efficienza pre-operatoria      C4 Valutazione di appropriatezza      C4.1 % Drg medici da reparti chirurgici (divisi RO e DH)      C4.2 % colecistectomie laparoscopiche in Day-Surgery      C4.3 Drg LEA Chirurgici: % standard raggiunti    C4.4 Drg LEA Medici: % standard raggiunti    C5 Valutazione della qualità clinica      C5.1 % ricoveri ripetuti entro 30 giorni   C5.2 % fratture anca operate in 2 gg      C5.3 % prostatectomie transuretrali   C5.4 Mortalità intraospedaliera per infarto   C5.5 Mortalità intraospedaliera per embolia polmonare   C5.6 % di utilizzo di 1 mammaria nel by-pass (AOU)   C5.7 % di interventi di riparazione della valvola mitrale (AOU)   C5.8 % ventilazioni meccaniche non invasive (AOU)   C5.9 % appendicectomie in laparoscopia  C5.10 % interventi del colon in laparoscopia  C6 Rischio clinico   C6.1 Indice di sinistrosità  C6.2 Sviluppo del sistema di incident reporting: C6.2.1 Indice di diffusione degli audit  C6.2.2 Indice di diffusione delle Mortality & Morbidity Review  C6.3 Impatto economico  C6.4 Sicurezza del paziente: C6.4.1 Sepsi post-operatoria per chirurgia d'elezione  C6.4.2 Mortalità intraospedaliera nei dimessi con Drg a bassa mortalità   C6.4.3 Embolia polmonare o trombosi venosa post-chirurgica   C7 Valutazione Materno-Infantile      C7.1 % cesarei depurato      C7.2 % parti indotti    C7.3 % episiotomia depurato    C7.4 Tasso neonati con Apgar<7 al 5° minuto    C7.5 % di utilizzo di ventosa o forcipe   C7.6 Tasso di ricoveri in pediatria: RO e DH   C7.7 Tasso di fughe per parto    C8 Valutazione dell'efficacia sanitaria delle attività territoriali     C8.1 Tasso ospedalizzazione scompenso     C8.2 Tasso ospedalizzazione polmonite     C8.3 Tasso ospedalizzazione diabete con complicanze a lungo periodo    C8.4 Tasso concepimenti minorenni   C8.5 Tasso di ricoveri >30 gg sulla popol. resid.   C8.6 Tasso di ricoveri con patologie psichiatriche per residenti maggiorenni   C8.7 % di TSO sui ricoveri con patologie psichiatriche, per residenti   C8.8 Tasso ospedalizzazione BPCO   C8.9 Tasso di ricoveri con patologie psichiatriche per residenti minorenni  C8.10 % ricoveri ripetuti a 31-180 giorni  La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 99 I Q U A D E R N ID I Codice indicatore Indicatori e sottoindicatori Bersaglio Bersaglio Obiettivo Bersaglio Obiettivo 2005 2006 2006 2007 2007 C8.11 % IVG su straniere  C9 Valutazione dell'appropriatezza prescrittiva   C9.1 Inibitori di pompa protonica: riduzione n. unità posologiche   C9.2 Statine: tasso di abbandono   C9.3 Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina: % confezioni sartani   C9.4 Inibitori selettivi ricaptazione serotonina: riduzione DDD   C10 Valutazione del percorso oncologico   C10.1 % interventi conservartivi per tumore alla mammella   C10.2 % interventi per tumore al polmone fuori Area Vasta (AOU)   C10.3 % deceduti a casa per tumore maligno   VALUTAZIONE ESTERNA (D) D1 Percorso oncologico   D2 Medicina di base    D3 Attività ambulatoriale    D4 Attività diagnostica    D5 Servizi di prevenzione  D6 Conoscenza URP  D7 Presa in carico del paziente nel percorso oncologico  da parte del MMG D8 Soddisfazione percorso emergenza    D8.1 Percorso complessivo    D8.2 Accoglienza e privacy    D8.3 Personale    D9 Percentuale abbandoni pronto soccorso   D10 Insoddisfazione percorso emergenza     D10.1 Percorso complessivo     D10.2 Accoglienza e privacy     D10.3 Personale     D11 Qualità dell'assistenza del ricovero  D11.1 Cortesia e disponibilità  D11.2 Accuratezza dell’assistenza sanitaria  D11.3 Valutazione complessiva cure prestate  D11.4 Valutazione complessiva dell’esperienza di ricovero rispetto alle aspettative  D12 Umanizzazione del ricovero  D12.1 Empatia  D12.2 Gestione Dolore  D13 Comunicazione sanitaria del ricovero  D13.1 Informazioni cliniche  D13.2 Partecipazione  D14 Comfort e ambiente  D14.1 Orario visiste familiari  D14.2 Pulizia degli spazi  D14.3 Confort camera da letto  D14.4 Gradevolezza dei pasti  D14.5 Orario pasti  D15 Servizi distrettuali  D16 Capacita' di informazione sui servizi della Ausl  VALUTAZIONE INTERNA (E) E1 Tasso di risposta all'indagine di clima      E2 Tasso di assenza      E3 Tasso di infortuni dei dipendenti    E4 Condizioni di lavoro per i responsabili    E4.1 Il mio lavoro   E4.2 Condizioni di lavoro   I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 100 I Q U A D E R N ID I Codice indicatore Indicatori e sottoindicatori Bersaglio Bersaglio Obiettivo Bersaglio Obiettivo 2005 2006 2006 2007 2007 E4.3 Lavoro di gruppo   E5 Management per i resposabili    E5.1 Comunicazione ed informazione    E5.2 Il mio responsabile    E5.3 La mia Azienda    E6 Condizioni di lavoro per i dipendenti   E6.1 Il mio lavoro   E6.2 Condizioni di lavoro   E6.3 Lavoro di gruppo   E7 Management per i dipendenti      E7.1 Comunicazione ed informazione    E7.2 Il mio responsabile    E7.3 La mia Azienda    E8 Evoluzione Aziendale   E9 Attività di formazione   VALUTAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA ED EFFICIENZA OPERATIVA (F) F1 Equilibrio Economico      F1.1 Equilibrio Economico Generale    F1.2 Equilibrio Economico Gestione Sanitaria    F1.3 ROI    F3 Equilibrio Patrimoniale    F3.1 Indice di disponibilità    F3.2 Tasso di obsolescenza tecnica   F3.2.1 Incidenza dei canoni leasing   F3.3 Indice di rinnovo degli investimenti   F5 Equilibrio Finanziario    F5.1 Indice di elasticità finanziaria  F5.2 Costo delle scelte di finanziamento   F5.2.1 Composizione dei debiti finanziari   F5.2.2 Dilazione media dei debiti   F7 Servizi Interni    F8 Budget    F10 Governo della spesa farmaceutica      F11 Indice di compensazione    F12 Efficienza prescrittiva farmaceutica   F12.1 Inibitori di pompa protonica: costo medio unitario   F12.2 Statine: costo medio unitario   F12.3 Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina: % Enalapril   F12.4 Antagonisti dei recettori alfa adrenergici: % Tamsulosina   F12.5 Antidepressivi: costo medio unitario   F13 Procedure controllo interno magazzino   F13.1 Conoscenza principi contabili   F13.2 Esistenza procedura scritta   F13.3 Applicazione procedura   F13.4 Informazioni prospetti Conto Economico e Stato Patrimoniale   F13.5 Informazioni Prospetto Nota Integrativa   F13.6 Imputazioni costo ai Centri di Costo   F14 Efficienza ed efficacia nella Sanità PubblicaVeterinaria   F14.1 Sicurezza Alimentare e Piani Residui   F14.2 Flussi informativi   F14.3 Qualifiche sanitarie   F14.4 Dilazione di pagamento dei rimborsi agli allevatori   F15 Efficienza dei servizi di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro   F15.1 Copertura del territorio   F15.2 Efficienza Produttiva   La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 101 I Q U A D E R N ID I Codice indicatore Indicatori e sottoindicatori Bersaglio Bersaglio Obiettivo Bersaglio Obiettivo 2005 2006 2006 2007 2007 informativo regionale, i bilanci delle Aziende, le indagini realizzate direttamente dal Laborato- rio MeS con le stesse metodologie in tutte le realtà per quanto concerne la valutazione inter- na ed esterna, e le elaborazioni dell’Agenzia re- gionale di sanità per quanto concerne la valuta- zione dello stato di salute della popolazione. So- lo per gli indicatori tasso di assenteismo e infor- tuni sui dipendenti, nell’ambito della valutazio- ne interna, i dati sono forniti direttamente dalle Aziende al Laboratorio Mes che li ha elaborati. 7. LA PERFORMANCE DEL SISTEMA SANITARIO TOSCANO NEL 2006 Nel 2006 il sistema sanitario nel suo comples- so ha ottenuto una performance positiva su al- cuni indicatori e una performance media nel- la maggior parte degli indicatori selezionati. Questo è chiaramente dovuto al fatto che i ri- sultati rappresentati sul bersaglio regionale, so- prattutto nel primo anno di elaborazione, in molti casi sono calcolati sulla media dei risul- tati conseguiti dalle Aziende e ricadono, quin- di, nella fascia gialla. Negli anni successivi al primo di elaborazione, la Regione è stata in grado di individuare un obiettivo di azione per ciascun indicatore ed il posizionamento del- l’indicatore del bersaglio (vedi figura 6) si è spo- stato dal livello intermedio in base alla capaci- tà del sistema regionale di migliorare. I dati nel bersaglio si riferiscono al 2006, ad eccezione degli indicatori B5, B13, di quelli di salute del- la popolazione e di alcuni indicatori della di- mensione F. I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 102 I Q U A D E R N ID I FIGURA 6 - Il bersaglio regionale 2006 I bersagli delle singole Aziende appaiono in real- tà assai differenti con un maggior numero di pun- ti estremi in fascia rossa – arancione e nelle fasce verde scuro e verde chiaro. Si veda a titolo di esempio i bersagli (vedi figura 7 e 8). Come appare dal bersaglio regionale (figura 6), gli indicatori in cui si registra la performance più elevata sono quelli relativi alla dimensione ester- na. I cittadini hanno infatti espresso un giudizio significativamente positivo relativamente ai ser- vizi sanitari su cui è stata realizzata l’indagine di soddisfazione, ossia il servizio di ricovero, il pron- to soccorso e il percorso materno infantile.Otti- ma la performance raggiunta riguardo al conte- nimento dei tempi di attesa per le prestazioni am- bulatoriali e specialistiche da erogare entro i 15 giorni per la prima visita (indicatore B3). Nel 2007 sono oggetto di misurazione anche i tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche. Pur se la valutazione media della soddisfazione è elevata, rimane ancora alto il numero di utenti in- soddisfatti dei servizi di pronto soccorso (indica- tore D10) e si registrano alcune criticità nella con- tinuità e coordinamento del percorso assistenzia- le di ricovero ospedaliero (indicatore B10).Assai critico è anche l’indicatore E1, che registra una scarsa performance sul tasso di risposta dei di- pendenti all’indagine di clima: la bassa adesione è un significativo segnale di sofferenza e di scar- sa attenzione alle problematiche Aziendali. Poiché le Aziende mostrano una notevole varia- bilità in molti degli indicatori presenti nella di- mensione socio-sanitaria, a livello regionale si re- gistra una performance media, ad eccezione di un La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 103 I Q U A D E R N ID I FIGURA 7 - Il bersaglio 2006 della Ausl 9 di Grosseto indicatore. Ciò dipende anche dal fatto che in buona misura la valutazione si basa su standard definiti a livello regionale, proprio per spingere le Aziende al miglioramento del processo di offer- ta dei servizi. Confrontando la performance degli indicatori che sono stati oggetto di valutazione nel 2006 e che sono confrontabili con il 2005, a livello regiona- le si registra che le Aziende sanitarie territoriali sono riuscite a conseguire un miglioramento del- la performance nel 69% dei casi, mentre per le Aziende ospedaliero universitarie il miglioramento della performance è presente nel 50% dei casi (ve- di figura 9 pag. 105). La differenza dipende dal fatto che le Aziende ospedaliero universitarie hanno adottato il siste- ma successivamente a quelle territoriali e che han- no avuto meno tempo per orientare la propria azione in linea con gli indicatori oggetto di ve- rifica. In questo primo periodo di adozione del sistema di valutazione della performance leAzien- de hanno registrato capacità diverse di attivare processi di cambiamento e di perseguire miglio- ramenti nei risultati negli indicatori del sistema. Anche se il bersaglio regionale, elaborato sulle medie dei risultati delle Aziende, non presenta al- cun indicatore sulla fascia rossa, questi sono inve- ce presenti in alcuni casi nei bersagli delle singo- le realtà Aziendali. Il grafico della figura 10 evidenzia l’andamento per tutti gli indicatori del bersaglio confrontabi- li tra il 2005 e il 2006. La colonna in blu eviden- I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 104 I Q U A D E R N ID I FIGURA 8 - Il bersaglio 2006 dell’Ausl 11 di Empoli zia il risultato in termini di valutazione da 0 a 5 ottenuto nel 2005 mentre la parte in viola evi- denzia il differenziale ottenuto nel 2006 in ag- giunta alla colonna del 2005 se positivo oppure segnalato in negativo se peggiorativo. Come ap- pare evidente dal grafico, il numero di indicatori in cui si registra un miglioramento è nettamente superiore a quelli in cui la performance è peg- giorata e questo dimostra la capacità del sistema di attivare cambiamenti, certamente anche grazie La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 105 I Q U A D E R N ID I FIGURA 9 - Percentuale regionale di indicatori del 2006 con una performance migliore rispetto al 2005 per AUSL e AOU 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 50,09 69,23  AUSL  AOU FIGURA 10 - Punteggi 2005 e variazione 2005-2006 degli indicatori Aziende USL (media regionale) 5 4 3 2 1 0 -1 -2  MEDIA AUSL 2005  DELTA 2006-2005 al sistema di reporting introdotto. Significativo è anche analizzare quali indicatori registrano tra le Aziende alte variazioni di risul- tato e quali invece hanno un allineamento regio- nale. È ipotizzabile che la performance degli in- dicatori con bassa deviazione standard sia frutto delle strategie o caratteristiche proprie del siste- ma sanitario,mentre quella con alta variabilità sia determinata maggiormente dalle scelte del ma- nagement Aziendale. I risultati ad alta variabilità dipendono molto dalla organizzazione, nonché dalle competenze professionali presenti in cia- scuna realtà Aziendale.Nel primo gruppo si trat- ta di indicatori dell’area “valutazione esterna”, nel secondo gruppo di indicatori di valutazione so- cio sanitaria e di efficienza operativa. I cittadini toscani sono in generale molto soddisfatti dei ser- vizi ricevuti o meglio è probabile che approvino complessivamente le strategie e l’organizzazione del sistema sanitario regionale. Assai variegata, invece, la performance nella di- mensione socio sanitaria e di efficienza operati- va, che dipende molto di più dai professionisti e dall’assetto organizzativo presente in ogni Azien- da. In questa area la responsabilità del manage- ment Aziendale è più evidente e maggiori sono le possibilità di apprendimento mediante il con- fronto con le “best practices”. La variabilità tra le Aziende ma anche nelle Aziende dipendente dai comportamenti adottati dai professionisti evidenzia quanto sia ancora lontana l’adozione di protocolli clinici uniformi e di linee guida condivise sui per- corsi assistenziali offerti. Il sistema di valutazione sulla dimensione socio sanitaria può contribuire molto a spingere i professionisti sanitari a condi- videre maggiormente le proprie scelte terapeuti- che e a adottare modelli basati sulla medicina ba- sata sulle evidenze. Infine, l’indicatore che registra la percentuale di Schede di Dimissione Ospedaliera (Sdo) inviate nel corso del 2006 rispetto al corrispondente pe- riodo del 2005, passa dal 54% del primo invio di aprile al 96% dell’invio di gennaio 2007 (vedi fi- gura 12, pag. 107).Tale indicatore è significativo per esprimere la capacità di cambiamento delle Aziende sanitarie toscane e soprattutto della vo- lontà di aderire ad un sistema che permette una valutazione più trasparente e chiara della perfor- mance Aziendale. Tutti gli operatori e i sistemi informativi Azien- dali hanno sostenuto al riguardo un elevato im- pegno. Ricevere con tempestività e continuità nel I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 106 I Q U A D E R N ID I FIGURA 11 - Punteggi 2006 e deviazione standard degli indicatori Aziende USL (media regionale) 5 4 3 2 1 0  MEDIA AUSL 2005  DEVIAZIONE STANDARD 2006 Va lu ta zi on e tempo una reportistica capace di evidenziare i processi di miglioramento conseguiti dalle Azien- de del sistema a confronto ha sicuramente con- solidato il rapporto di fiducia ed invogliato tutti i soggetti del sistema a fare del loro meglio per alimentare il sistema informativo regionale. 8. CONCLUSIONI La letteratura manageriale affronta la problema- tica della valutazione multidimensionale della per- formance considerando quale oggetto di riferi- mento il sistemaAzienda, evidenziando che la na- tura pubblica o privata non implica sostanziali dif- ferenze in termini di utilità ai processi decisiona- li del management. Se quindi sistemi di valuta- zione multidimensionali possono essere efficace- mente applicati anche in realtà pubbliche, rima- ne però da affrontare il punto successivo ossia se questi possono essere applicati anche a livello di “sistema”, ossia in dimensione regionale o nazio- nale. Uno strumento come il BSC (balanced sco- recard) acquista utilità nella misura in cui è col- legato alla strategia Aziendale, ne guida l’azione e, mediante la verifica dei risultati con un ap- proccio fortemente orientato allo studio delle de- terminanti dei risultati, aiuta a riorientare gli sfor- zi nel caso questi non siano in linea con la stra- tegia. È possibile per un sistema pubblico, composto da molteplici soggetti, con missioni a volte integra- te tra di loro, a volte anche in competizione, ap- plicare le stesse logiche? È possibile per un siste- ma pubblico nel suo complesso non solo avere obiettivi politici ma tradurli in strategie di azio- ne coerenti tali da permettere l’applicazione di strumenti di misurazione gestionali quali il BSC? Alcuni autori evidenziano che sia semplicistico rispetto alla realtà l’assunzione di una esistente re- lazione causale tra obiettivi azioni e risultati (Ot- ley, 1999) e questo sembra particolarmente con- divisibile per il settore pubblico. In questo caso infatti molto dipende dalle scelte di assetto orga- nizzativo adottate.Nel contesto sanitario quanto più il soggetto politico interviene per definire non solo gli obiettivi ma pianifica anche le modalità e le strategie per perseguirli, tanto più strumenti quali il BSC sono adottabili.Analizzando le ap- plicazioni del BSC realizzate in sanità a livello in- ternazionale (Li-cheng Chang, 2004) e naziona- le si concorda con quanti (Zelman et all. 2003, La valutazione come metodo di lavoro: il sistema adottato dalla Regione Toscana 107 I Q U A D E R N ID I FIGURA 12 - Percentuale di SDO inviate nel 2006 rispetto al numero di ricoveri erogati nel corrispondente periodo del 2005 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Gen-Feb 2006 Gen-Mag 2006 Gen-Set 2006 Gen-Dic 2006 54,29 72,02 90,99 95,70 Consolidato SDO Consolidato SDO Consolidato SDO Consolidato SDO al 6/04/2006 al 20/06/2006 al 20/10/2006 al 24/01/2007 Baraldi 2005) apprezzano l’impostazione di fon- do del modello proposto da Kaplan ma eviden- ziano la necessità di opportuni e rilevanti adatta- menti al contesto sanitario che hanno determi- nato, in molti casi, la progettazione di modelli concettuali assai diversi dal sistema originale. Soprattutto ciò che appare difficile e critico a li- vello di sistema, rispetto al riferimento Azienda- le, non è tanto la rappresentazione multidimen- sionale dei risultati quanto la costruzione della “mappa strategica” tale da consentire di governa- re le relazioni di causa ed effetto tra azioni e ri- sultati conseguiti.Questa può avere, nel contesto dei sistemi sanitari pubblici, diversi gradi di ap- plicazione, in base alle scelte di ruolo del sogget- to pubblico. Se questo si propone di svolgere un ruolo di programmazione complessiva, la costru- zione della mappa strategica è possibile ed auspi- cabile e permette di avere una visione integrata e coordinata dell’agire pubblico, facilitando l’in- dividuazione delle azioni correttive e la valuta- zione anche politica dell’operato dell’ammini- strazione pubblica (Ontario, 2005). Tanto più infatti questa si assume il compito e la responsabilità della programmazione e pianifica- zione del sistema, limitando la competizione tra le istituzioni che compongono il sistema e rego- lando le operazioni di scambio a garanzia del cit- tadino, tanto più l’utilizzo di strumenti comples- si per la valutazione della performance e la pre- disposizione di mappe strategiche diventano es- senziali (De Lancer, 2006). Le logiche del BSC rappresentano quindi un punto di partenza vali- do ma da sviluppare e adattare alla complessità dell’oggetto da monitorare. L’esperienza del sistema di valutazione per la sa- nità toscana conferma la rilevanza e significativi- tà che un sistema di misurazione multidimensio- nale dei risultati può avere per migliorare la ge- stione e la performance per un sistema sanitario pubblico. Il cammino della ricerca si orienta og- gi, grazie al patrimonio di dati e informazioni che ora sono a disposizione sulla performance conse- guita negli ultimi anni dal sistema sanitario to- scano, verso l’elaborazione di mappe strategiche capaci di orientare l’azione anche in termini pre- dittivi sia del sistema nel suo complesso sia dei soggetti che lo costituiscono. BIBLIOGRAFIA 1. Baraldi S. , Il balanced scorecard nelle Aziende sanitarie, Mc Grow Hill, Milano, 2005, pp2-30. 2. De Lancer P. J. 2006, Performance measurement, an effective tool for government accountability ? The debate goes on, in Evaluation, vol12, num 2, pp 219-236, Sage publications, London. 3. Li-cheng Chang, The Use of a Scorecard Approach for stra- tegic Performance Measurement, in National Health servi- ce: Limitations and Implications,WP n. 68, KBS, University of Kent, 2004. 4. Mc Laughlin Curtis P., Kaluzny Arnold D.,2000,Building client Centered Systems of Care, in Health Care Management Re- view, vol.25, n.1, winter 5. Nuti S. 2007, La valutazione della sanità toscana: Report 2006, Edizione Ets Pisa. 6. Opit L.J., 1993, The measurement of Health Service Outco- mes, OxfordTextbook of health care, London. 7. Otley D, 1999, Performance management : a framework for management Control Systems Research in Management ac- counting research,Vol 10, pp.363-382. 8. VEDUNG E.,1997, Public policy and Program evaluation, Transaction Publishers, New Brunswick 9. ZelmanW. N., Pink G.H, Matthias C. B. , 2003, Use of the balanced scorecard in Health Care, Journal of health Care Finance, Summer 2003, pp.1-16. 10.The Ontario Health System Scorecard, Ministry of Health and LongTerm Care, Ontario Canada, dec. 2005 I SISTEMI DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI SANITARI 108 I Q U A D E R N ID I