STELLA Iniziativa interuniversitaria STELLA (Statistiche sul TEma Laureati & Lavoro in Archivio on-line) Indagine occupazionale post-dottorato 2005-2006-2007 Presentazione della indagine post-dottorato 2009 Il dottore di ricerca: un motore di innovazione per le imprese? Referenti di progetto: Prof. Nello Scarabottolo (nello.scarabottolo@unimi.it) Presidente Comitato Scientifico Iniziativa Interuniversitaria STELLA Prof.ssa Maria Francesca Romano Responsabile indagine post-dottorato (mariafrancesca.romano@sssup.it) Ing. Luigi Ballardini (ballardini@cilea.it) Dott.ssa Claudia Montalbetti (montalbetti@cilea.it) Coordinamento tecnico-organizzativo CILEA Con il patrocinio del STELLA SOMMARIO – 2 – Sommario Le indagini occupazionali dell’iniziativa interuniversitaria STELLA .............................3 Indagine Post-Dottorato – Dottori di Ricerca Anni Solari 2005-2006-2007 ...................4 I Dottori di Ricerca.............................................................................................................5 La popolazione di riferimento: caratteristiche dei dottori di ricerca ............................................... 5 Partecipazione all’indagine ........................................................................................................... 6 Valutazione del corso di dottorato................................................................................................. 7 La situazione occupazionale dei dottori di ricerca....................................................................... 10 Quanti si dichiarano occupati.................................................................................................................. 10 La congruità dell’occupazione................................................................................................................. 10 La sede di lavoro..................................................................................................................................... 11 I livelli retributivi....................................................................................................................................... 11 L’effetto “dottorato”.................................................................................................................................. 14 La mobilità sociale ...................................................................................................................... 16 Conclusioni ......................................................................................................................17 STELLA INIZIATIVA STELLA – 3 – Le indagini occupazionali dell’iniziativa interuniversitaria STELLA L’iniziativa interuniversitaria STELLA – promossa nel 2001 da parte di un primo gruppo di Atenei e coordinata dal punto di vista tecnico-organizzativo dal CILEA – realizza strumenti di monitoraggio e di analisi dell’offerta formativa con riferimento ai laureati degli atenei aderenti. Per la prima volta si presenta un’indagine sui Dottori di ricerca che consideriamo ancora sperimentale: da un lato questa indagine è un completamento del quadro conoscitivo delle indagini occupazionali dei laureati triennali, specialistici/magistrali e a ciclo unico, dall’altro ha come finalità la valutazione dei corsi di dottorato nell’ottica di supportare la definizione delle relative strategie universitarie. Proporre un’indagine coordinata sui dottori di ricerca permette di poter ottenere un quadro di sfondo su cui poi analizzare i dati, spesso pochi numericamente, di ogni dottorato. I dati così ottenuti – che vengono presentati in occasione dell’evento del 7 luglio a Milano – saranno diffusi in forma più disaggregata e con analisi più dettagliate. Una scheda sintetica dell’indagine viene qui proposta. Popolazione Dottori di ricerca che hanno conseguito il titolo negli anni solari 2005, 2006 e 2007. Popolazione totale: 3.980 dottori di nazionalità italiana. 7 Atenei aderenti all’indagine STELLA Dottori Ricerca 2009 Università degli Studi di Bergamo Università degli Studi di Brescia Università degli Studi di Milano (estesa ai dottori di ricerca 2004) Università degli Studi di Milano - Bicocca Università di Pisa Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (estesa ai dottori di ricerca 2003 e 2004) Università degli Studi di Palermo Modalità di conduzione delle indagini Rilevazione censuaria in modalità CAWI nel primo trimestre 2009 Rilevazione telefonica su un campione (10%) stratificato per ateneo ed area disciplinare sui non rispondenti CAWI. STELLA INDAGINE POST-DOTTORATO – 4 – Indagine Post-Dottorato – Dottori di Ricerca Anni Solari 2005-2006-2007 Il presente rapporto analizza i risultati della prima indagine sui dottori di ricerca italiani nel periodo 2005 - 2007, svolta nell’ambito dell’iniziativa STELLA che dal 2001 si occupa di Statistiche sul TEma Laureati & Lavoro in Archivio on-line. L’indagine qui presentata ha coinvolto i dottori di ricerca di 7 dei 14 Atenei che già lo scorso anno avevano aderito all’iniziativa STELLA partecipando all’indagine sugli sbocchi occupazionali dei laureati: 4 del Nord (Università degli Studi di Bergamo, di Brescia, di Milano, di Milano-Bicocca) 2 del Centro (Università di Pisa e Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento S. Anna di Pisa) e 1 del Sud (Palermo). L’Università di Pavia non ha partecipato alla rilevazione perché aveva già effettuato negli anni precedenti una rilevazione autonoma sui propri dottori di ricerca. Per una corretta interpretazione dei dati forniti in questa sede, si sottolinea che la rilevazione è stata svolta su una popolazione maggiore di quella cui si farà riferimento: per alcuni Atenei è stata infatti estesa a periodi temporali precedenti (Università degli Studi di Milano Statale e Scuola Sant’Anna di Pisa) o di poco successivi (Palermo) ed è stata effettuata anche sui dottori di ricerca di nazionalità straniera, presenti in modo differenziato nelle sedi e nei corsi di dottorato. È stato scelto di basare le analisi congiunte su un insieme il più omogeneo possibile, lasciando ai singoli Atenei il compito di analizzare situazioni specifiche o peculiari. La rilevazione è stata censuaria: questa scelta è imposta in qualche modo dall’estrema frammentazione dei dottori di ricerca e dalla scarsa numerosità di molti dottorati. Nelle analisi sono state volutamente aggregate alcune aree, nel desiderio di fornire un quadro complessivo di riferimento: le inevitabili inesattezze o arbitrarietà possono essere colmate dalla possibilità di ottenere dati più disaggregati, o con altri criteri di aggregazione, per analisi specifiche di ateneo o di gruppi di atenei. Il carattere sperimentale dell’indagine riguarda anche il questionario adottato: esso è basato quasi interamente sul questionario proposto dal prof. Giulio Ghellini dell’Università di Siena per la rilevazione effettuata nel giugno 2008 sui dottori di ricerca dell’ateneo senese1. Il questionario da noi adottato, rispetto a quello “senese”, indaga la situazione lavorativa al momento dell’indagine, e, per integrare ed approfondire tutti i principali aspetti indagati, introduce numerosi campi a testo libero, sfruttando le potenzialità di una rilevazione CAWI2. È stato anche cambiato l’ordine delle sezioni: in particolare, la prima parte del questionario affronta la valutazione del corso seguito, esprimendo la volontà di sottolineare la finalità dell’indagine quale strumento di valutazione interna, importante per gli atenei quanto quella di conoscenza del destino occupazionale dei dottori di ricerca. Infine, un avvertimento nella lettura dei dati presentati: si è scelto di lasciare libero il rispondente di fornire o meno risposte a tutte le domande, nella convinzione di migliorare la qualità dei dati raccolti. Come effetto è possibile che in alcuni casi il totale dei rispondenti possa non essere uguale in tutte le tabelle. 1 Si ringrazia sentitamente il prof. Ghellini, non solo per aver messo a disposizione il suo questionario, ma anche per i preziosi suggerimenti emersi negli incontri con il gruppo di lavoro Stella. 2 I commenti liberi dei dottori di ricerca costituiscono sicuramente un materiale prezioso per i coordinatori di dottorato, specie nei (non pochi) corsi con una numerosità insufficiente a dare senso ai valori numerici. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 5 – I Dottori di Ricerca La popolazione di riferimento: caratteristiche dei dottori di ricerca È una popolazione bilanciata per genere, con una lieve prevalenza delle donne, anche se le donne sono ancora in minoranza in alcune aree disciplinari (ad esempio, Ingegneria). Area F M Totale %F %M %tot Scienze agrarie e veterinarie 161 154 315 8,0 7,9 7,9 Scienze biologiche e della terra 272 185 457 13,4 9,5 11,5 Scienze "dure" 236 358 594 11,7 18,3 14,9 Scienze umanistiche 308 204 512 15,2 10,4 12,9 Scienze economiche e statistiche 112 121 233 5,5 6,2 5,9 Scienze giuridiche e politico sociali 293 248 541 14,5 12,7 13,6 Scienze mediche 513 315 828 25,4 16,1 20,8 Scienze ingegneristiche 128 372 500 6,3 19,0 12,6 Totale 2.023 1.957 3.980 100,0 100,0 100,0 Un dottore su 5 (circa 21 su 100) ha svolto dottorati nell’area medica, mentre solo 6 dottori su 100 sono dell’area economica e statistica. Area N % Scienze agrarie e veterinarie 315 7,9 Scienze biologiche e della terra 457 11,5 Scienze "dure" 594 14,9 Scienze umanistiche 512 12,9 Scienze economiche e statistiche 233 5,9 Scienze giuridiche e politico sociali 541 13,6 Scienze mediche 828 20,8 Scienze ingegneristiche 500 12,6 Totale 3.980 100,0 Naturalmente, la distribuzione dei dottori di ricerca per area disciplinare varia sensibilmente tra Ateneo e Ateneo, per le specificità curricolari degli stessi, come mostra la tabella seguente. Ateneo Area BGS BSS MIB MIS PAL PIS SSA Totale Scienze agrarie e veterinarie 159 91 50 15 315 Scienze biologiche e della terra 102 241 51 63 457 Scienze "dure" 112 225 119 138 594 Scienze umanistiche 24 9 121 155 203 512 Scienze economiche e statistiche 13 4 42 36 80 40 18 233 Scienze giuridiche e politico sociali 16 84 124 151 128 38 541 Scienze mediche 37 37 292 229 226 7 828 Scienze ingegneristiche 18 55 203 186 38 500 Totale 55 121 377 1.198 1.079 1.034 116 3.980 STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 6 – Partecipazione all’indagine La rilevazione CAWI è stata effettuata inviando una e-mail personalizzata all’indirizzo disponibile presso i singoli atenei. La lettera era unica per tutti gli atenei coinvolti. Il testo conteneva un link al sito web gestito dal Cilea, per cui era possibile compilare il questionario solo in questo modo. Sono stati controllati gli accessi multipli da parte dello stesso soggetto, eliminando i duplicati per soggetto, utilizzando le ultime informazioni in ordine temporale. Sono stati effettuati 3 solleciti, sempre per e-mail a distanza di due settimane, ai non rispondenti. La tabella seguente illustra la situazione finale. Indagine CAWI Rispondenti Rifiuti Non contattati Non rispondenti Totale % rispondenti su totale % rispondenti su contattati % rifiuti % non contatti 1.968 10 475 1.527 3.980 49,4 56,1 0,25 11,9 I non contattati (la cui incidenza è quantificata nell’ultima colonna della tabella) sono coloro che non sono stati raggiunti dalla e-mail (per errore dell’indirizzo o per casella postale piena): oppure per errori materiali al momento della raccolta di questa informazione. Sono in questa categoria anche gli indirizzi e- mail obsoleti o non più utilizzati dal proprietario: il destinatario non ha modo di sapere che è in atto la rilevazione e quindi non può accedere al questionario web. Il numero dei non rispondenti è stato giudicato non sufficiente e tale da far ipotizzare una non partecipazione all’indagine da parte dei soggetti più critici verso le attività del dottorato oppure in situazioni occupazionali non adeguate al titolo conseguito. Inoltre, come evidenziato dalla tabella seguente, la percentuale di non rispondenti si presenta in modo differenziato negli atenei aderenti. Ateneo BGS BSS MIB MIS PAL PIS SSA Totale Popolazione 55 121 377 1.198 1.079 1.034 116 3.980 Non rispondenti 24 49 132 244 468 577 33 1.527 % non rispondenti 43,6 40,5 35,0 20,4 43,4 55,8 28,4 38,4 Si è quindi deciso di effettuare una rilevazione telefonica supplementare sui non rispondenti, estraendo un campione casuale stratificato per area disciplinare ed ateneo, con l’eccezione dell’Università del Studi di Milano Statale, ateneo che non solo aveva ottenuto una partecipazione molto maggiore all’indagine web, ma con una dispersione omogenea dei non rispondenti tra tutte le aree disciplinari. Nella tabella sono riportati i numeri dell’indagine telefonica distinti per Ateneo. Ateneo BGS BSS MIB PAL PIS SSA Totale Campione estratto 6 10 22 58 63 8 167 Tasso di campionamento 25,0 20,4 16,7 12,4 10,9 24,2 13,0 Campione effettivo 4 10 16 28 55 4 117 Tasso di campionamento realizzato 16,7 20,4 12,1 6,0 9,5 12,1 9,1 All’intervistato si chiedeva se avesse ricevuto il questionario ed il motivo della mancata compilazione; inoltre una descrizione dell’eventuale attività lavorativa e infine se avrebbe ripetuto lo stesso percorso formativo. Con queste poche domande si sono ottenuti i dati più salienti per le sezioni principali del questionario. Infatti, i dati ottenuti dall’indagine telefonica sono stati adoperati per integrare e correggere gli effetti delle mancate risposte nei risultati ottenuti dai rispondenti web. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 7 – Rimandando alla stesura del report finale, anticipiamo che il motivo della non risposta è risultato casuale e non correlabile con le variabili occupazionali: la percentuale di occupati tra gli intervistati per via telefonica è risultata addirittura maggiore del valore analogo calcolato sui rispondenti web. Anche in questo caso, come per la rilevazione tramite web, non è stato possibile raggiungere tutti i dottori di ricerca selezionati per motivi casuali (indisponibilità del numero di telefono, numero errato, non risposta dopo più tentativi). Nelle analisi effettuate, i non contattati (sia nella rilevazione tramite web che in quella telefonica) sono stati assimilati alla popolazione dei rispondenti, tenendo conto delle variabili di stratificazione: l’ipotesi sottostante, e che preferiamo evidenziare, è che la mancata partecipazione di un soggetto non sia correlata al contenuto dell’indagine, non generando quindi distorsioni. Le ponderazioni applicate ai risultati dell’indagine CAWI (limitatamente ai non contattati) e ai risultati campionari dell’indagine telefonica conducono alla numerosità complessiva riportata nella tabella seguente. Popolazione stimata Area CAWI telefonica Totale Scienze agrarie e veterinarie 243 57 300 Scienze biologiche e della terra 358 82 440 Scienze "dure" 383 111 494 Scienze umanistiche 327 160 487 Scienze economiche e statistiche 147 78 225 Scienze giuridiche e politico sociali 329 195 524 Scienze mediche 538 265 803 Scienze ingegneristiche 236 242 478 Totale 2561 1190 3751 Le analisi effettuate hanno evidenziato situazioni più variabili per l’area disciplinare dei dottori di ricerca, piuttosto che per Ateneo di provenienza. Le tabelle sintetiche vengono quindi presentate in questa sede disaggregate per area disciplinare, rinviando ad altre sedi gli approfondimenti per Ateneo. Valutazione del corso di dottorato La domanda “Ripeterebbe l’esperienza formativa?” sintetizza la valutazione complessiva del dottorato: un largo consenso viene ottenuto per tutte le aree. Complessivamente 7 dottori su 10 rispondono affermativamente, anche se si rintracciano differenze tra le aree. Se la stima complessiva appare stabile, la valutazione dei rispondenti web e all’indagine telefonica ha oscillazioni maggiori per ciascuna area, con la sola eccezione delle Scienze “dure”. % ripeterebbero su totale Area CAWI telefonica CAWI + telefonica Scienze agrarie e veterinarie 59,7 100,0 67,3 Scienze biologiche e della terra 75,4 63,4 73,2 Scienze "dure" 74,9 77,5 75,5 Scienze umanistiche 69,7 94,4 77,8 Scienze economiche e statistiche 74,1 43,6 63,6 Scienze giuridiche e politico sociali 80,2 62,6 73,7 Scienze mediche 67,1 72,8 69,0 Scienze ingegneristiche 75,0 65,7 70,3 Totale 71,9 71,7 71,8 Le tabelle successive sintetizzano i dati raccolti attraverso l’indagine WEB. Nella scala da 1 a 7 (1= perfetto disaccordo 7= massimo accordo) i dottori di ricerca forniscono una valutazione complessivamente positiva dei contenuti della formazione ricevuta durante il corso di dottorato (il STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 8 – 45,1% fornisce un giudizio da 5 a 7) con punte di soddisfazione per i dottorati dell’area ingegneristica (57,8% concentrano i giudizi nell’area positiva) e di minore soddisfazione per i dottori delle Scienze biologiche e della terra. Sono molto soddisfatto dei contenuti della formazione ricevuta durante il Dottorato per niente d'accordo 2 3 4 5 6 completa‐ mente d'accordo Area % % % % % % % Scienze agrarie e veterinarie 12,1 16,8 13,2 20,1 16,4 12 9,4 Scienze biologiche e della terra 7,6 11,6 16,2 28,8 15,4 13,2 7,3 Scienze "dure" 4,2 7,3 13,7 21,7 25,7 18,5 8,8 Scienze umanistiche 6,9 13,7 14,9 20,2 15,3 19,1 9,9 Scienze economiche e statistiche 11,2 8,7 19,3 19,1 8,6 23 10,1 Scienze giuridiche e politico sociali 8,7 10,3 17,6 18,1 15,3 13,3 16,8 Scienze mediche 7,9 10,9 13,8 23,3 22,1 14,2 7,8 Scienze ingegneristiche 6,7 8,2 14,9 12,5 23,7 21,1 13 Totale 7,7 10,9 15,1 21,2 18,8 16,2 10,1 I dottori di ricerca sembrano molto meno soddisfatti dell’organizzazione didattica rispetto ai contenuti (il migliore giudizio positivo raggiunge il 39,6% per i dottori dell’area economico-statistica). Sono molto soddisfatto dell'organizzazione didattica sperimentata durante il Dottorato per niente d'accordo 2 3 4 5 6 completa‐ mente d'accordo AREA % % % % % % % Scienze agrarie e veterinarie 24,9 19,4 16,0 17,8 10,8 5,7 5,3 Scienze biologiche e della terra 18,0 15,8 23,4 24,1 10,0 5,0 3,7 Scienze "dure" 6,5 18,8 19,0 25,5 19,4 6,7 4,1 Scienze umanistiche 12,1 24,8 17,3 18,4 11,6 11,0 4,7 Scienze economiche e statistiche 11,0 16,9 16,8 15,8 17,8 14,8 7,0 Scienze giuridiche e politico sociali 14,3 13,0 20,8 18,0 11,9 11,3 10,7 Scienze mediche 18,4 17,1 15,6 18,4 17,4 7,9 5,2 Scienze ingegneristiche 14,5 18,4 17,9 16,8 16,1 12,0 4,1 Totale 15 18 18,4 19,9 14,5 8,7 5,4 Il 56% dei dottori di ricerca dichiara di avere imparato a fare ricerca attraverso l’esperienza del dottorato. Sembra che il dottorato sia risultata un’esperienza pregnante e formativa per imparare a fare ricerca soprattutto per i dottori delle scienze dure (quasi il 73% fornisce valutazioni positive all’item). STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 9 – Durante il Dottorato ho imparato davvero cosa significa fare ricerca per niente d'accordo 2 3 4 5 6 completa‐ mente d'accordo Area % % % % % % % Scienze agrarie e veterinarie 12,9 9,5 16,3 15,7 16,6 12,3 16,7 Scienze biologiche e della terra 4,3 8 10,2 17,2 17,2 23 19,9 Scienze "dure" 1,9 3,3 10,1 11,9 20,2 29,4 23,2 Scienze umanistiche 5,1 9,9 14 12,3 14 23,6 21,2 Scienze economiche e statistiche 7,5 14 15,5 18,7 17,2 16,8 10,2 Scienze giuridiche e politico sociali 8,4 10,5 15 16,6 15,7 13,4 20,5 Scienze mediche 10,4 11,8 11,5 19,1 13,8 18,3 15,1 Scienze ingegneristiche 2,1 10,5 9,8 12,1 18,7 24,4 22,4 Totale 6,6 9,4 12,4 15,6 16,4 20,6 19,0 Al contrario dei risultati sottolineati in precedenza, il 65% dei dottori di ricerca dichiara che il titolo conseguito non sia utile per l’ingresso nel mondo del lavoro. Oltre ai dottori dell’area delle scienze dure hanno tale convinzione i dottori dell’area umanistica (solo il 16,7% è d’accordo – con valutazioni da 5 a 7 – sull’item proposto). L'aver conseguito il titolo di Dottore di Ricerca è molto utile per l'ingresso nel mercato del lavoro per niente d'accordo 2 3 4 5 6 comple‐ tamente d'accordo Area % % % % % % % Scienze agrarie e veterinarie 33,5 22,5 13,1 12 7,5 6,9 4,6 Scienze biologiche e della terra 34,4 17 13,8 16,8 7,9 6,5 3,5 Scienze "dure" 29,1 24,3 16,5 15,6 5,7 3,8 5,2 Scienze umanistiche 44,5 17,1 10,6 11,1 6,8 4,7 5,2 Scienze economiche e statistiche 18,8 22,4 17,8 14,2 16,5 3,9 6,3 Scienze giuridiche e politico sociali 22,2 17,4 17,1 14,2 12,4 6,9 9,9 Scienze mediche 31,1 19,6 12,5 16,3 7 7,8 5,8 Scienze ingegneristiche 31,9 17,5 11,1 12,8 16,6 7,8 2,3 Totale 31,5 19,6 13,9 14,4 9,1 6,2 5,4 STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 10 – La situazione occupazionale dei dottori di ricerca Quanti si dichiarano occupati Il numero di occupati è elevato, sfiorando quasi il 90%. Sottolineiamo come l’indagine telefonica ha consentito di fornire stime più elevate dell’occupazione. % occupati sul totale Area CAWI telefonica CAWI + telefonica Scienze agrarie e veterinarie 82,3 100,0 85,7 Scienze biologiche e della terra 84,1 100,0 87,0 Scienze "dure" 89,8 100,0 92,1 Scienze umanistiche 76,8 89,4 80,9 Scienze economiche e statistiche 85,0 94,9 88,4 Scienze giuridiche e politico sociali 83,0 84,1 83,4 Scienze mediche 85,5 96,6 89,2 Scienze ingegneristiche 87,3 100,0 93,7 Totale 84,3 94,8 87,7 La congruità dell’occupazione Alla domanda “Il lavoro svolto implica attività di ricerca e sviluppo?” la maggioranza dei dottori di ricerca risponde affermativamente. Il valore oscilla tra il 60% ed il 66%, come evidenziato dalla tabella, ma presenta valori differenziati per area: il valore maggiore è quello dei dottori di ricerca nelle cosiddette Scienze “dure” (3 su 4) mentre valori molto minori si registrano per l’area umanistica e medica. Si sottolinea come per questa domanda le stime dell’indagine telefonica inducono ad abbassare la stima ottenuta con l’indagine web, con la sola eccezione delle scienze “dure”. % svolgono attività R&S sul totale occupati Area CAWI telefonica CAWI + telefonica Scienze agrarie e veterinarie 66,0 28,1 57,6 Scienze biologiche e della terra 81,1 41,5 72,6 Scienze "dure" 84,6 86,5 85,1 Scienze umanistiche 56,2 55,9 56,1 Scienze economiche e statistiche 80,0 55,4 70,9 Scienze giuridiche e politico sociali 73,3 42,1 61,6 Scienze mediche 68,7 50,8 62,3 Scienze ingegneristiche 70,9 69,0 69,9 Totale 72,6 56,0 66,9 Coloro che dichiarano di svolgere attività di R&S hanno trovato collocazione nelle università ed istituti di ricerca pubblici (72,2%), seguono molto distanziate le aziende private del settore industriale e università e centri di ricerca privati (entrambi per circa l’8%). Tra le strutture in cui lavorano i dottori di ricerca che non svolgono attività di R&S, quelle pubbliche costituiscono una parte non irrilevante (21% circa la PA, cui si aggiunge un altro 4% di strutture di ricerca pubbliche). STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 11 – Attività di R&S SI (66,9 % occupati) NO o n.r. (33,1 % occupati) SI / (SI + NO) Struttura di lavoro % per tipo di struttura % per tipo di struttura Istituto di ricerca pubblico 13,2 0,3 0,98 Istituto di ricerca privato 4,5 0,1 0,98 Università pubblica 59,0 3,6 0,94 Università privata 3,1 0,3 0,91 Organizzazione non governativa (ONG) 0,3 0,1 0,75 Azienda privato‐settore industriale 7,6 6,3 0,55 Altro 5,6 9,4 0,37 Azienda privato‐settore servizi 2,3 10,7 0,18 Pubblica amministrazione 3,1 20,7 0,13 Organizzazione internazionale 1,1 10,8 0,09 n.d. 0,3 37,7 0,01 Totale 100,0 100,0 È inoltre interessante notare la percentuale relativa dei dottori di ricerca occupati nei diversi tipi di struttura che dichiarano di svolgere attività di R&S (ultima colonna della tabella precedente). Come si può vedere, più del 90% di coloro che lavorano in istituti di ricerca o in università si sentono occupati nella ricerca a tutti gli effetti, mentre tale valore scende al disotto del 20% nelle aziende di servizi, nella pubblica amministrazione e nelle organizzazioni internazionali. La sede di lavoro Come appena evidenziato, gli sbocchi occupazionali dei dottori di ricerca italiani sono prevalentemente le università e gli istituti di ricerca, sia pubblici che privati, sia in Italia che all’estero: 61 dottori di ricerca su 100 lavorano in questi ambiti. Percentuali per ateneo Percentuali per sede di lavoro Sede di lavoro N % sede atenei Nord‐Ovest atenei Centro atenei Sud atenei Nord‐Ovest atenei Centro atenei Sud totale n.d. 79 4,3 5,3 2,7 4,4 55,6 19,0 25,4 100,0 Nord‐Ovest 1.050 31,9 64,0 8,3 2,1 90,6 7,8 1,6 100,0 Nord‐Est 166 5,0 5,4 5,3 4,0 48,8 31,3 19,9 100,0 Centro 667 20,3 2,2 61,2 3,8 4,9 90,4 4,6 100,0 Sud 696 21,2 1,7 8,5 71,8 3,7 12,1 84,2 100,0 estero 329 10,0 12,8 10,1 4,7 58,1 30,4 11,6 100,0 Italia n.d. 239 7,3 8,5 3,9 9,2 52,7 15,9 31,4 100,0 Totale 3.289 100,0 100,0 100,0 100,0 45,2 30,0 24,8 100,0 Si identificano dalla tabella alcuni fenomeni noti e altri meno noti: il 10% del totale degli occupati lavora all’estero, ma per gli atenei lombardi questa percentuale è maggiore; la sede di lavoro è in larga parte coincidente con la collocazione dell’ateneo di provenienza, ma una maggiore mobilità geografica caratterizza i due atenei pisani (Scuola Sant’Anna e Università di Pisa). I livelli retributivi Non è purtroppo una sorpresa constatare che il livello di retribuzione iniziale non è elevato e non si differenzia da quanto rilevato per i laureati. Tuttavia il livello dell’ultima retribuzione rispetto a quello della retribuzione iniziale appare suscettibile di qualche variazione positiva in tempi brevi, come si puà leggere dalle tabelle successive. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 12 – Retribuzione iniziale Area N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile Scienze agrarie e veterinarie 166 700 1.100 1.200 1.400 2.200 Scienze biologiche e della terra 257 800 1.200 1.235 1.550 2.800 Scienze "dure" 298 1.100 1.200 1.250 1.550 2.800 Scienze umanistiche 206 400 810 1.200 1.250 2.000 Scienze economiche e statistiche 100 800 1.200 1.250 1.500 2.800 Scienze giuridiche e politico sociali 219 500 1.100 1.200 1.400 3.000 Scienze mediche 367 800 1.100 1.250 1.700 2.700 Scienze ingegneristiche 183 800 1.200 1.250 1.600 2.500 Totale 1.796 650 1.100 1.234 1.500 2.700 Ultima retribuzione Area N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile Scienze agrarie e veterinarie 166 1.000 1.200 1.328 1.550 2.500 Scienze biologiche e della terra 257 850 1.200 1.300 1.650 3.238 Scienze "dure" 298 1.100 1.234 1.440 1.800 3.000 Scienze umanistiche 206 600 1.000 1.200 1.300 2.000 Scienze economiche e statistiche 100 800 1.200 1.300 1.700 2.800 Scienze giuridiche e politico sociali 219 700 1.200 1.300 1.750 3.750 Scienze mediche 367 1.000 1.224 1.500 2.050 3.200 Scienze ingegneristiche 183 960 1.229 1.400 1.800 3.000 Totale 1.796 800 1.200 1.300 1.700 3.000 L’incremento della retribuzione, calcolato su base individuale3, può evidenziare l’effetto di un titolo ad alta specializzazione: anche se almeno la metà non ha modificato la retribuzione, il 25% dei dottori di ricerca ha ottenuto un incremento di 200 euro. In alcune aree disciplinari (aree umanistica, scienze “dure”, biologiche e scienze della terra) l’incremento è minore, mentre l’incremento maggiore (300 o più euro) si registra per le aree medica, giuridica e politico-sociale, per le quali un 5% di dottori ha avuto incrementi molto consistenti. Incremento della retribuzione Area N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile Scienze agrarie e veterinarie 166 0 0 0 200 700 Scienze biologiche e della terra 257 0 0 0 150 700 Scienze "dure" 298 0 0 0 136 550 Scienze umanistiche 206 0 0 0 150 720 Scienze economiche e statistiche 100 0 0 0 200 600 Scienze giuridiche e politico sociali 219 0 0 0 350 1.200 Scienze mediche 367 0 0 0 300 1.200 Scienze ingegneristiche 183 ‐3 0 0 200 700 Totale 1.796 0 0 0 200 860 La tipologia di lavoro spiega le differenze di retribuzione, come evidenziato dalla tabella successiva. Nelle strutture di ricerca pubbliche gli incrementi sono ottenuti da una percentuale molto bassa, mentre 3 Anche se questo aspetto dovrebbe essere trattato in modo più rigoroso (i dottori di ricerca intervistati hanno terminato il dottorato in anni differenti, tra il 2005 ed il 2007, mentre l’ultima retribuzione viene chiesta ad una data uguale per tutti) ci sembra interessante presentare questi dati, anche se ancora generici, per evidenziare un argomento che merita successivi approfondimenti. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 13 – almeno la metà di coloro che lavorano nelle aziende private ottiene degli incrementi retributivi decisamente consistenti. Incremento della retribuzione per struttura di lavoro Struttura di lavoro N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile Università pubblica 853 0 0 0 100 500 Università privata 45 0 0 0 0 900 Istituto di ricerca pubblico 165 0 0 0 200 600 Istituto di ricerca privato 81 0 0 0 300 700 Azienda privato‐settore industriale 150 0 0 80 300 1.200 Azienda privato‐settore servizi 103 0 0 150 450 2.000 Pubblica amministrazione 146 0 0 0 250 1.000 Organizzazione internazionale 22 0 0 50 900 3.000 Organizzazione non governativa (ONG) 4 0 0 200 300 300 Altro 195 0 0 0 450 1.500 Le donne conseguono degli incrementi inferiori rispetto ai loro colleghi uomini. Il quartile superiore per loro è pari a 200 euro rispetto ai 250 degli uomini, ed il 95° percentile è ancora più “penalizzante”: 766 euro rispetto ai 900 degli uomini. Nella tabella seguente, il dettaglio per area disciplinare mostra che in alcune aree l’incremento salariale conseguito dalle donne è ben maggiore rispetto a quello ottenuto dai colleghi uomini, anche se bisogna tenere in conto la numerosità del collettivo che varia parecchio fra le diverse aree. Incremento retributivo per genere ed area disciplinare Area Genere N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile F 78 0 0 0 150 500 Scienze agrarie e veterinarie M 81 ‐8 0 0 300 1.600 F 172 0 0 0 150 600 Scienze biologiche e della terra M 82 0 0 0 127 900 F 109 0 0 0 191 600 Scienze "dure" M 186 ‐6 0 0 100 500 F 144 0 0 0 100 720 Scienze umanistiche M 61 0 0 0 290 800 F 55 0 0 0 0 1.000 Scienze economiche e statistiche M 45 0 0 0 300 500 F 114 0 0 0 400 1.100 Scienze giuridiche e politico sociali M 102 0 0 0 220 1.200 F 243 0 0 0 220 1.150 Scienze mediche M 117 0 0 0 350 1.200 F 34 0 0 0 300 400 Scienze ingegneristiche M 148 ‐5 0 0 200 800 F 949 0 0 0 200 766 Totale M 822 ‐3 0 0 250 900 Il numero di ore di lavoro è decisamente elevato, un dottore di ricerca su quattro dichiara di lavorare non meno di 45 ore settimanali, ed il 5% almeno 60 ore a settimana. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 14 – Ore di lavoro settimanali Area N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile Scienze agrarie e veterinarie 179 18 36 40 45 60 Scienze biologiche e della terra 282 20 40 40 48 55 Scienze "dure" 317 28 40 42 48 60 Scienze umanistiche 216 12 18 30 40 60 Scienze economiche e statistiche 110 8 40 40 48 60 Scienze giuridiche e politico sociali 235 18 36 40 48 60 Scienze mediche 408 18 36 40 45 60 Scienze ingegneristiche 194 20 40 42 48 60 Totale 1.941 18 36 40 45 60 Le differenze riscontrate tra il numero di ore lavorative settimanali dichiarate dai dottori di ricerca ci hanno suggerito di calcolare la retribuzione oraria4 relativa alle diverse strutture presso le quali i dottori prestano la propria attività. Come si vede dalla tabella, la retribuzione oraria meno variabile (ed anche minore) è quella erogata dall’università pubblica, mentre il livello retributivo, a parità di impegno orario, è maggiore nelle aziende private ed anche, un po’ a sorpresa, nella pubblica amministrazione. Retribuzione oraria (euro) Struttura di lavoro N 5° Percentile Quartile inferiore Mediana Quartile superiore 95° Percentile Università pubblica 837 5 6 7 9 16 Università privata 44 4 7 10 18 74 Istituto di ricerca pubblico 165 5 8 9 11 20 Istituto di ricerca privato 81 6 7 9 12 24 Azienda privato‐settore industriale 148 6 8 10 11 65 Azienda privato‐settore servizi 102 6 8 9 11 34 Pubblica amministrazione 144 7 9 12 17 27 Organizzazione internazionale 22 8 12 18 24 110 Organizzazione non governativa (ONG) 4 5 7 7 9 9 Altro 194 5 8 11 16 23 L’effetto “dottorato” Non per tutti i dottori di ricerca il lavoro è una tappa successiva al conseguimento del dottorato: le domande “Svolgeva qualche attività lavorativa durante il dottorato?” e “È la stessa attività lavorativa che svolge attualmente?” consentono di individuare le situazioni in cui il conseguimento del titolo non è stato utilizzato, o non ancora avuto effetto sulla tipologia di lavoro5. Svolge ancora lo stesso lavoro no si Lavorava durante il dottorato N % N % no 1.561 61,0 si 354 14,0 646 25,0 Totale 1.914 75,0 646 25,0 Come si evince dalla tabella, circa il 40% dei dottori di ricerca lavorava durante il percorso formativo; di essi solo il 35% ha cambiato lavoro. 4 Il numero delle ore settimanali è stato moltiplicato per il numero medio di settimane nel mese (4,2); la retribuzione mensile è stata quindi divisa per il monte ore mensile, ottenendo l’indicatore Retribuzione oraria. 5 I dati riportati da ora in poi si riferiscono ai soli rispondenti web. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 15 – La tabella successiva mostra la disaggregazione per area disciplinare. Svolge ancora il lavoro del dottorato no si Area N % N % Scienze agrarie e veterinarie 27 28,0 70 72,0 Scienze biologiche e della terra 52 42,1 72 57,9 Scienze "dure" 52 39,2 80 60,8 Scienze umanistiche 59 47,5 65 52,5 Scienze economiche e statistiche 22 39,6 33 60,4 Scienze giuridiche e politico sociali 37 29,7 88 70,3 Scienze mediche 76 31,2 168 68,8 Scienze ingegneristiche 29 28,9 71 71,1 Totale 354 35,4 647 64,6 Le tre tipologie di situazioni lavorative hanno una diversa distribuzione per tipo di struttura di lavoro, come indicato dalla tabella seguente. Lavorava durante dottorato, nuovo lavoro dopo Stesso lavoro durante e dopo il dottorato Iniziato a lavorare solo dopo il dottorato Struttura nella quale viene svolto il lavoro attuale N % N % N % n.d. 6 0,9 124 10,7 Università pubblica 133 37,6 231 35,7 562 48,4 Università privata 11 3,1 17 2,6 30 2,6 Istituto di ricerca pubblico 34 9,6 53 8,2 91 7,9 Istituto di ricerca privato 16 4,5 45 7,0 31 2,7 Azienda privato‐settore industriale 51 14,4 52 8,0 82 7,1 Azienda privato‐settore servizi 27 7,6 38 5,9 57 4,9 Pubblica amministrazione 29 8,2 90 13,9 53 4,5 Organizzazione internazionale 13 3,7 3 0,5 14 1,2 Organizzazione non governativa (ONG) 3 0,8 2 0,3 3 0,2 Altro 36 10,2 110 17,0 114 9,8 Totale 354 100,0 647 100,0 1.161 100,0 Un’attenta lettura delle tabelle permette di notare come il titolo ottenuto consenta una qualche mobilità lavorativa a favore delle aziende private e un’immissione nel settore della ricerca pubblica, mentre per la pubblica amministrazione la percentuale maggiore è per i dottori di ricerca che svolgono ancora lo stesso lavoro. Questo fenomeno merita un approfondimento successivo, con l’obiettivo di poter valutare le potenzialità offerte dal dottorato direttamente, e in tempi brevi, spendibili sul mercato del lavoro. STELLA I DOTTORI DI RICERCA – 16 – La mobilità sociale Infine uno sguardo alla mobilità sociale. Lo status della famiglia è percepito sicuramente come medio-alto: come evidenziato dalla tabella, il 27% circa dei dottori di ricerca attribuisce alla propria famiglia uno status medio-alto o alto. Non tutte le aree disciplinari mostrano la stessa distribuzione: la più sbilanciata verso l’alto è quella giuridica e politico-sociale (solo il 12% ha uno status basso o medio-basso) mentre l’area economica e statistica ha una dispersione maggiore su tutti i cinque livelli. Stato sociale dalla famiglia Basso Medio‐basso Medio Medio‐alto Alto Area % % % % % Scienze agrarie e veterinarie 4,1 14,5 55,0 23,4 3,0 Scienze biologiche e della terra 3,8 10,7 65,5 17,9 2,3 Scienze "dure" 2,3 16,9 54,6 22,3 3,8 Scienze umanistiche 2,8 15,6 55,9 24,5 1,1 Scienze economiche e statistiche 3,9 18,2 42,5 31,2 4,2 Scienze giuridiche e politico sociali 2,5 9,8 56,1 29,4 2,2 Scienze mediche 1,8 17,1 53,0 27,2 1,0 Scienze ingegneristiche 2,3 14,6 56,8 25,4 1,0 Totale 2,8 14,6 55,7 24,7 2,1 Al di là della percezione dello status della famiglia, una misura “oggettiva” è data al titolo di studio dei genitori: come si vede dalla tabella seguente, circa il 40% dei padri dei dottori di ricerca hanno un titolo di studio pari o inferiore alla attuale scuola dell’obbligo, e solo 1 su 3 ha un titolo universitario. Titolo di studio del padre n .r . N es su n ti to lo o lic en za e le m en ta re Li ce nz a m ed ia o av vi am en to p ro fe ss io na le Q ua lif ic a pr of es si on al e m ed ia s up er io re (2 ‐3 a nn i) D ip lo m a di s cu ol a m ed ia s up er io re (4 ‐5 a nn i) D ip lo m a un iv er si ta ri o o La ur ea Sp ec ia liz za zi on e po st ‐la ur ea Area % % % % % % % Scienze agrarie e veterinarie 7,7 10,7 17 4,3 26,1 27,9 6,3 Scienze biologiche e della terra 8,7 8,8 22,7 7 29,7 18,4 4,7 Scienze "dure" 6,4 15,2 15,3 6,5 26,8 25,3 4,6 Scienze umanistiche 9,3 5,9 16,6 7,5 30,2 24,5 5,9 Scienze economiche e statistiche 11,5 11,5 12,4 5,4 26 29,6 3,6 Scienze giuridiche e politico sociali 9,6 7,1 12,9 5,2 26,2 30,7 8,3 Scienze mediche 10,2 12,4 18 5,4 22,1 23,9 8,1 Scienze ingegneristiche 4,7 12,7 15,1 4,5 25,8 30,5 6,8 Totale 8,6 10,6 16,7 5,8 26,4 25,6 6,3 STELLA CONCLUSIONI – 17 – Conclusioni Questa prima indagine dell’iniziativa STELLA sui dottori di ricerca che hanno ottenuto il titolo negli anni 2005, 2006 e 2007 fornisce un quadro decisamente ampio e significativo del terzo e più avanzato livello di formazione universitaria, pur basandosi su dati relativi a poco più di un decimo dell’intero panorama nazionale. Il quadro qui riassunto merita numerosi approfondimenti: la raccolta dei dati si è infatti conclusa da poco, e le tabelle sopra riportate fanno emergere numerosi aspetti degni di ulteriori elaborazioni. Nondimeno, possiamo trarre dai dati stessi alcune considerazioni preliminari. • In primo luogo, vale la pena sottolineare come lo sbocco professionale tipico per i dottori di ricerca italiani sia l’università pubblica (che da sola assorbe più del 40% degli occupati) seguita dagli istituti di ricerca pubblici e privati (che assorbono un altro 13% di dottori). Le aziende private si limitano ad assorbire un 12% di dottori di ricerca. • In secondo luogo, è importante sottolineare la percezione di effettivo impiego delle proprie competenze di ricercatori dichiarata dai dottori di ricerca occupati. Come già detto in precedenza, tale percezione è praticamente plebiscitaria nelle università e nei centri di ricerca (più del 90% dei dottori dichiara di svolgere attività di R&S) mentre scende al 50% nelle aziende del settore industriale e precipita a meno del 20% nelle aziende di servizi. I dati raccolti fanno dunque pensare che le aziende private non offrano in generale opportunità di lavoro tali da valorizzare le competenze dei dottori di ricerca, e che siano piuttosto viste come soluzione di ripiego da parte di chi non ha trovato un’opportunità più consona in università o in centri di ricerca. • L’occupazione dei dottori di ricerca è comunque molto alta, e in pratica indipendente dall’area disciplinare del corso di dottorato seguito. Tuttavia – a conferma della mancanza di un numero adeguato di sbocchi professionali – va sottolineata la presenza di un 10-11% di dottori che cercano occupazione all’estero (confermando anche a questo livello la preoccupante tendenza alla “fuga dei cervelli”) • La percezione di utilità del titolo di dottore sul mercato del lavoro è molto limitata, a conferma di una situazione che vede questo titolo poco compreso dal mondo delle aziende. • Il salario iniziale dei dottori di ricerca conferma purtroppo l’appiattimento generale su livelli comuni anche ai laureati specialistici/magistrali e addirittura ai laureati triennali, anche se si notano alcuni segni di evoluzione della carriera in tempi relativamente brevi. • La situazione di studente di dottorato appare compatibile con una professione: sono infatti numerosi i dottori che dichiarano di aver svolto attività lavorativa durante gli studi e spesso di mantenere tale attività anche dopo l’ottenimento del titolo. • Infine, positiva è in generale la percezione che i dottori di ricerca hanno del percorso formativo seguito: tre quarti circa di loro rifarebbero l’esperienza del dottorato, anche se non mancano le critiche alla formazione ricevuta e all’organizzazione didattica.