Ci si chiede se le religioni siano polemogene, e se piuttosto non sia la spiritualità la manifestazione umana capace di affratellare con simboli coesivi comunità in origine distanti e diverse fra loro. Con spiritualità si intende ogni atteggiamento non materialistico di ricerca di senso. Il simbolo costituisce il terreno comune sul quale miti, forme di spiritualità e religioni rampollano da tempi immemorabili. Scegliendo fra i molti esempi disponibili, possiamo indicare come casi di spiritualità: l’ineffabilità del sentimento mistico di fusione con l’altro da sé, le varie pratiche di ricerca anti-dogmatica su questioni di fede, il superamento individuale del confine interno/esterno, la libertà indomabile della scintilla divina che è ovunque, in ogni cosa, e che ovunque si può manifestare (shinto, animismo, sincretismo antico e moderno…), la solidarietà fraterna che lega tutti/e creature nella condizione della finitudine. Qualcuno potrebbe obiettare che (a.1): l’alternativa vera sarebbe piuttosto fra religioni (religere, legare insieme, eticità) e sacro (mysterium fascinosum et tremendum). Gli ambiti di senso del sacro sono; vita, morte, dissoluzione, rinascita, situazioni liminali, fragilità, vulnerabilità, passaggi fra dimensioni dell’esistenza, finitudine, condivisione della sofferenza. Quindi, non si nega qui che esista chiaramente un nesso fra sacro e spiritualità. Lo si riconosce nella ricerca asintotica e pluralistica di orizzonti simbolicamente eccedenti la dimensione orizzontale dell’esistenza. Non immune da conflitti, che non sono di necessità esiziali.

Simboli della coesione e del conflitto. Alla ricerca di princìpi ponte

Henry, Barbara
2019-01-01

Abstract

Ci si chiede se le religioni siano polemogene, e se piuttosto non sia la spiritualità la manifestazione umana capace di affratellare con simboli coesivi comunità in origine distanti e diverse fra loro. Con spiritualità si intende ogni atteggiamento non materialistico di ricerca di senso. Il simbolo costituisce il terreno comune sul quale miti, forme di spiritualità e religioni rampollano da tempi immemorabili. Scegliendo fra i molti esempi disponibili, possiamo indicare come casi di spiritualità: l’ineffabilità del sentimento mistico di fusione con l’altro da sé, le varie pratiche di ricerca anti-dogmatica su questioni di fede, il superamento individuale del confine interno/esterno, la libertà indomabile della scintilla divina che è ovunque, in ogni cosa, e che ovunque si può manifestare (shinto, animismo, sincretismo antico e moderno…), la solidarietà fraterna che lega tutti/e creature nella condizione della finitudine. Qualcuno potrebbe obiettare che (a.1): l’alternativa vera sarebbe piuttosto fra religioni (religere, legare insieme, eticità) e sacro (mysterium fascinosum et tremendum). Gli ambiti di senso del sacro sono; vita, morte, dissoluzione, rinascita, situazioni liminali, fragilità, vulnerabilità, passaggi fra dimensioni dell’esistenza, finitudine, condivisione della sofferenza. Quindi, non si nega qui che esista chiaramente un nesso fra sacro e spiritualità. Lo si riconosce nella ricerca asintotica e pluralistica di orizzonti simbolicamente eccedenti la dimensione orizzontale dell’esistenza. Non immune da conflitti, che non sono di necessità esiziali.
2019
978-884675789-0
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
PensieriMi.pdf

non disponibili

Descrizione: Capitolo in volume a più voci
Tipologia: Documento in Post-print/Accepted manuscript
Licenza: Licenza non conosciuta
Dimensione 2.08 MB
Formato Adobe PDF
2.08 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11382/535850
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
social impact