Il potenziamento della raccolta e, soprattutto, dello scambio di “informazioni rilevanti” tra le autorità di polizia e Agenzie d’intelligence, nell’ambito degli Stati della comunità internazionale, è diventato indispensabile per contrastare le diverse forme di criminalità organizzata e politica, cioè il terrorismo di ogni matrice. Ma non sono pochi i limiti imposti dal rispetto della privacy e dalla necessità di proteggere dati “sensibili”, soprattutto quando alle Agenzie governative si affiancano strutture private. La disamina di Matteo E. Bonfanti affronta alcune considerazioni rilevanti e punta a risolvere le maggiori criticità in materia di protezione dei dati soprattutto in funzione dei princìpi di necessità e proporzionalità del trattamento. La prevenzione dei crimini comuni e del terrorismo deve partire quindi dal presupposto che sicurezza-legalità, da un lato, e protezione dei dati, dall’altro, stanno tra loro in un rapporto di complementarità e non di antitesi, secondo un’impostazione schematica e di principio. Sarebbe comunque opportuno, secondo Bonfanti, prevedere correttivi ispirati ad una maggiore selettività della raccolta e scambio di informazioni.

Condivisione delle informazioni: limiti di efficacia e legittimità

BONFANTI, MATTEO EMILIO
2010-01-01

Abstract

Il potenziamento della raccolta e, soprattutto, dello scambio di “informazioni rilevanti” tra le autorità di polizia e Agenzie d’intelligence, nell’ambito degli Stati della comunità internazionale, è diventato indispensabile per contrastare le diverse forme di criminalità organizzata e politica, cioè il terrorismo di ogni matrice. Ma non sono pochi i limiti imposti dal rispetto della privacy e dalla necessità di proteggere dati “sensibili”, soprattutto quando alle Agenzie governative si affiancano strutture private. La disamina di Matteo E. Bonfanti affronta alcune considerazioni rilevanti e punta a risolvere le maggiori criticità in materia di protezione dei dati soprattutto in funzione dei princìpi di necessità e proporzionalità del trattamento. La prevenzione dei crimini comuni e del terrorismo deve partire quindi dal presupposto che sicurezza-legalità, da un lato, e protezione dei dati, dall’altro, stanno tra loro in un rapporto di complementarità e non di antitesi, secondo un’impostazione schematica e di principio. Sarebbe comunque opportuno, secondo Bonfanti, prevedere correttivi ispirati ad una maggiore selettività della raccolta e scambio di informazioni.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11382/429575
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