REATI DI DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA di Giuseppe Di Vetta Sommario: 1. La sistematica dei reati di dichiarazione fraudolenta. — 1.1. Frode ed evasione fiscale: l’evoluzione normativa di un modello tipico di intervento penale in materia fiscale. — 1.2. (Segue): i perduranti elementi di criticità della fattispecie di « frode fiscale »: dolo specifico di evasione, univocità e direzionalità della condotta fraudolenta. — 1.3. Il rapporto tra le fattispecie di dichiarazione fraudolenta (artt. 2 e 3) alla luce del principio di offensività e proporzionalità. — 1.4. (Segue): la revisione del sistema penale tributario (d.lgs. n. 158/2015) e l’equilibrio infranto dei rapporti tra i delitti di dichia- razione fraudolenta. Il problema dell’equiparazione tra falso materiale e falso ideologico. — 2. Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2). — 2.1. La dinamica offensiva tipica: il nesso strumentale tra « utilizzazione » di fatture o altri documenti e la presentazione della dichiarazione mendace. — 2.2. La centralità del momento dichiarativo e le sue conseguenze applicative nelle ipotesi di concorso dell’extraneus nel reato proprio di dichiarazione fraudolenta (art. 2). — 2.3. (Segue): il concorso nelle « attività prodromiche » alla presentazione della dichiarazione fiscale. Il caso del « Giro dei diritti televisivi ». Rilievi critici. — 2.4. L’og- getto materiale della condotta strumentale: le fatture per operazioni inesistenti (art. 1, comma 1, lett. a). — 2.5. (Segue): gli « altri documenti » aventi rilievo probatorio analogo alla fattura. Il criterio di selezione. L’unicità del reato in presenza di una pluralità di documenti falsi. — 2.6. Le forme dell’inesistenza dell’operazione: generalità. L’inesi- stenza oggettiva: la falsa fatturazione, la sovrafatturazione quantitativa e qualitativa. — 2.7. (Segue): l’inesistenza oggettiva per non congruità del corrispettivo come applicazione analogica della fattispecie. Il problema dell’inesistenza giuridica dell’operazione. L’ac- certamento dell’inesistenza: la necessaria prova della retrocessione. — 2.8. L’inesistenza soggettiva dell’operazione: ambito di rilevanza e « tassonomia » delle ipotesi tipiche. — 2.9. (Segue): l’interposizione reale e fittizia di persona. Questioni definitorie e profili di rilevanza penale. — 2.10. (Segue): il fenomeno delle c.d. « frodi IVA ». Profili sostanziali e probatori. La nuova prospettiva incriminatrice: il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3, post-revisione). Il difficile discrimen tra inesistenza e simulazione soggettiva dell’operazione (art. 1, comma 1, lett. g-bis). — 2.11. (Segue): la dimensione europea delle « frodi IVA ». La sentenza della Corte di Giustizia nel caso « Taricco ». Il regime di « imprescrittibilità di fatto » per il delitto di dichiarazione fraudolenta ex art. 2. — 2.12. L’avvalersi di fatture o di altri documenti falsi: registrazione e detenzione a fini di prova. I vincoli temporali della condotta. Reato istantaneo o reato (eventualmente) permanente? La pretesa punibilità dell’« autofavo- reggiamento » fiscale. — 2.13. L’elemento soggettivo: l’alternativa tra dolo intenzionale e dolo specifico nei reati di dichiarazione fraudolenta (articoli 2 e 3). Il dolo specifico in funzione di anticipazione della tutela. Problemi di accertamento: le finalità extratribu- tarie concorrenti ed il dolus in re ipsa. — 3. Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3). — 3.1. La rinnovata struttura della fattispecie a seguito della « revisione del sistema penale tributario » (art. 3, d.lgs. n. 158/2015). Le coordinate generali. — 3.2. (Segue): la tipicità contesa: interferenze applicative tra le due fattispecie di dichiarazione fraudolenta.

I reati di dichiarazione fraudolenta

DI VETTA, GIUSEPPE
2016-01-01

Abstract

REATI DI DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA di Giuseppe Di Vetta Sommario: 1. La sistematica dei reati di dichiarazione fraudolenta. — 1.1. Frode ed evasione fiscale: l’evoluzione normativa di un modello tipico di intervento penale in materia fiscale. — 1.2. (Segue): i perduranti elementi di criticità della fattispecie di « frode fiscale »: dolo specifico di evasione, univocità e direzionalità della condotta fraudolenta. — 1.3. Il rapporto tra le fattispecie di dichiarazione fraudolenta (artt. 2 e 3) alla luce del principio di offensività e proporzionalità. — 1.4. (Segue): la revisione del sistema penale tributario (d.lgs. n. 158/2015) e l’equilibrio infranto dei rapporti tra i delitti di dichia- razione fraudolenta. Il problema dell’equiparazione tra falso materiale e falso ideologico. — 2. Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2). — 2.1. La dinamica offensiva tipica: il nesso strumentale tra « utilizzazione » di fatture o altri documenti e la presentazione della dichiarazione mendace. — 2.2. La centralità del momento dichiarativo e le sue conseguenze applicative nelle ipotesi di concorso dell’extraneus nel reato proprio di dichiarazione fraudolenta (art. 2). — 2.3. (Segue): il concorso nelle « attività prodromiche » alla presentazione della dichiarazione fiscale. Il caso del « Giro dei diritti televisivi ». Rilievi critici. — 2.4. L’og- getto materiale della condotta strumentale: le fatture per operazioni inesistenti (art. 1, comma 1, lett. a). — 2.5. (Segue): gli « altri documenti » aventi rilievo probatorio analogo alla fattura. Il criterio di selezione. L’unicità del reato in presenza di una pluralità di documenti falsi. — 2.6. Le forme dell’inesistenza dell’operazione: generalità. L’inesi- stenza oggettiva: la falsa fatturazione, la sovrafatturazione quantitativa e qualitativa. — 2.7. (Segue): l’inesistenza oggettiva per non congruità del corrispettivo come applicazione analogica della fattispecie. Il problema dell’inesistenza giuridica dell’operazione. L’ac- certamento dell’inesistenza: la necessaria prova della retrocessione. — 2.8. L’inesistenza soggettiva dell’operazione: ambito di rilevanza e « tassonomia » delle ipotesi tipiche. — 2.9. (Segue): l’interposizione reale e fittizia di persona. Questioni definitorie e profili di rilevanza penale. — 2.10. (Segue): il fenomeno delle c.d. « frodi IVA ». Profili sostanziali e probatori. La nuova prospettiva incriminatrice: il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3, post-revisione). Il difficile discrimen tra inesistenza e simulazione soggettiva dell’operazione (art. 1, comma 1, lett. g-bis). — 2.11. (Segue): la dimensione europea delle « frodi IVA ». La sentenza della Corte di Giustizia nel caso « Taricco ». Il regime di « imprescrittibilità di fatto » per il delitto di dichiarazione fraudolenta ex art. 2. — 2.12. L’avvalersi di fatture o di altri documenti falsi: registrazione e detenzione a fini di prova. I vincoli temporali della condotta. Reato istantaneo o reato (eventualmente) permanente? La pretesa punibilità dell’« autofavo- reggiamento » fiscale. — 2.13. L’elemento soggettivo: l’alternativa tra dolo intenzionale e dolo specifico nei reati di dichiarazione fraudolenta (articoli 2 e 3). Il dolo specifico in funzione di anticipazione della tutela. Problemi di accertamento: le finalità extratribu- tarie concorrenti ed il dolus in re ipsa. — 3. Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3). — 3.1. La rinnovata struttura della fattispecie a seguito della « revisione del sistema penale tributario » (art. 3, d.lgs. n. 158/2015). Le coordinate generali. — 3.2. (Segue): la tipicità contesa: interferenze applicative tra le due fattispecie di dichiarazione fraudolenta.
2016
9788814192784
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