L’agroselvicoltura, ovvero la deliberata associazione di colture arboree, erbacee e/o animali nel medesimo appez- zamento, è stata proposta come “nuovo sistema colturale” in grado di coniugare l’aumento di produtività dell’agricoltura in un’otica di maggiore eco-suficienza. Tra i diversi modelli colturali ascrivibili ai sistemi agro- silvopastorali o agrosilvicoli, i sistemi silvoarabili, che prevedono la coltivazione di colture erbacee di pieno cam- po in consociazione con colture arboree, garantiscono una serie di benefici direti: (i) la diversificazione delle col - ture, (ii) la riduzione del rischio di erosione del suolo dall’acqua e dal vento, (iii) l’aumento della percentuale di sostanza organica nel suolo, e (iv) la riduzione del rischio di lisciviazione dei nitrati. D’altro canto, la consociazio - ne di colture erbacee e alberi fuori-foresta determina la riduzione della superficie arabile complessiva e la compe- tizione per le risorse (nutrienti, luce ed acqua) tra alberi e strato erbaceo. Al fine di approfondire le conoscenze su questi particolari sistemi colturali, presso il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Universi - tà di Pisa sono in corso di implementazione due sperimentazioni di pineo campo. La prima prova è un sistema agro-silvo-pastorale che prevede la coltivazione di specie erbacee da granella (cereali autunno-vernini e legumi- nose) e prati-pascolo in rotazione, nel tempo e nello spazio, in consociazione con filari policiclici di pioppi ( Popu- lus spp.) e farnie (Qercus robur L.). I sistemi verranno implementati con due diverse densità di impianto: i) 60 piante per etaro, in cui i filari verranno posti in prossimità dell’afossatura di ogni appezzamento, e ii) 100 piante per etaro, in cui i filari di soli pioppi verranno ripetuti anche lungo la bisetrice del campo. La prova prevede il confronto dei servizi ecosistemici generati dai due sistemi silvoarabili con: i) un sistema arabile privo di alberatu- re, e ii) un sistema di arboricoltura ad alta densità. Nella seconda prova un campo parcellare silvoarabile, compo - sto da: erba mazzolina (Dactylis glomerata L.), erba medica (Medicago sativa L.), panico (Panicum virgatum L.) e sulla (Hedysarum coronarium L.) in consociazione con filari di pioppo a taglio ravvicinato, short-rotation coppice (SRC), a bassa densità (0.5 m di distanza tra gli alberi e 13.5 metri tra le file), verrà messo a confronto con: (i) una prova parcellare di SRC con impianto 0.5 m × 2.7 m, e (ii) un campo parcellare con le medesime colture erbacee prive di copertura arborea. L’obietivo della prova è valutare il grado di produtività e sostenibilità dei diversi si- stemi con particolare atenzione al ciclo del carbonio e al ciclo dei nutrienti.

Sistemi silvoarabili mediterranei: nuove esperienze in campo al Centro di Ricerche Agro-ambientali“Enrico Avanzi” di Pisa

Alberto Mantino
Membro del Collaboration Group
;
Giorgio Ragaglini
Membro del Collaboration Group
;
Enrico Bonari
Membro del Collaboration Group
;
2017-01-01

Abstract

L’agroselvicoltura, ovvero la deliberata associazione di colture arboree, erbacee e/o animali nel medesimo appez- zamento, è stata proposta come “nuovo sistema colturale” in grado di coniugare l’aumento di produtività dell’agricoltura in un’otica di maggiore eco-suficienza. Tra i diversi modelli colturali ascrivibili ai sistemi agro- silvopastorali o agrosilvicoli, i sistemi silvoarabili, che prevedono la coltivazione di colture erbacee di pieno cam- po in consociazione con colture arboree, garantiscono una serie di benefici direti: (i) la diversificazione delle col - ture, (ii) la riduzione del rischio di erosione del suolo dall’acqua e dal vento, (iii) l’aumento della percentuale di sostanza organica nel suolo, e (iv) la riduzione del rischio di lisciviazione dei nitrati. D’altro canto, la consociazio - ne di colture erbacee e alberi fuori-foresta determina la riduzione della superficie arabile complessiva e la compe- tizione per le risorse (nutrienti, luce ed acqua) tra alberi e strato erbaceo. Al fine di approfondire le conoscenze su questi particolari sistemi colturali, presso il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Universi - tà di Pisa sono in corso di implementazione due sperimentazioni di pineo campo. La prima prova è un sistema agro-silvo-pastorale che prevede la coltivazione di specie erbacee da granella (cereali autunno-vernini e legumi- nose) e prati-pascolo in rotazione, nel tempo e nello spazio, in consociazione con filari policiclici di pioppi ( Popu- lus spp.) e farnie (Qercus robur L.). I sistemi verranno implementati con due diverse densità di impianto: i) 60 piante per etaro, in cui i filari verranno posti in prossimità dell’afossatura di ogni appezzamento, e ii) 100 piante per etaro, in cui i filari di soli pioppi verranno ripetuti anche lungo la bisetrice del campo. La prova prevede il confronto dei servizi ecosistemici generati dai due sistemi silvoarabili con: i) un sistema arabile privo di alberatu- re, e ii) un sistema di arboricoltura ad alta densità. Nella seconda prova un campo parcellare silvoarabile, compo - sto da: erba mazzolina (Dactylis glomerata L.), erba medica (Medicago sativa L.), panico (Panicum virgatum L.) e sulla (Hedysarum coronarium L.) in consociazione con filari di pioppo a taglio ravvicinato, short-rotation coppice (SRC), a bassa densità (0.5 m di distanza tra gli alberi e 13.5 metri tra le file), verrà messo a confronto con: (i) una prova parcellare di SRC con impianto 0.5 m × 2.7 m, e (ii) un campo parcellare con le medesime colture erbacee prive di copertura arborea. L’obietivo della prova è valutare il grado di produtività e sostenibilità dei diversi si- stemi con particolare atenzione al ciclo del carbonio e al ciclo dei nutrienti.
2017
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Tipologia: Abstract e indice (per monografie)
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11382/518065
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